Luca Valtorta per “la Repubblica”
«Io considero la violenza di un uomo su una donna inconcepibile. In questi anni stiamo assistendo a un grande cambiamento nella società e forse un certo tipo di uomo è anche spaventato da questo per cui reagisce con una violenza ancora più forte», dice Vasco Rossi da Los Angeles.
Il duro monologo di Rula Jebreal martedì sera citava anche una sua canzone: «"Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra/Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra/ Sally ha patito troppo/ Sally ha già visto che cosa/ ti può crollare addosso/ Sally è già stata punita/ per ogni sua distrazione o debolezza/ per ogni candida carezza/ data per non sentire l' amarezza": quante volte noi donne siamo state Sally? Mentre vi parlo c' è una donna che cammina in mezzo alla strada schiacciata dal senso di colpa. Senza avere nessuna colpa. Voi non avete nessuna colpa» . Rula scandisce bene le ultime parole: «Voi non avete nessuna colpa» . Il silenzio del pubblico è assoluto. Commozione e forza è come vibrassero nell' aria e dal Teatro Ariston arrivassero nelle case.
Milioni di case. Poi, un pugno nello stomaco:«Mentre Franca Rame veniva violentata il 9 marzo del 1973, l' anno in cui sono nata io, "Cerco salvezza nella musica. Devo stare calma. Devo stare calma. Mi attacco ai rumori della città, alle parole delle canzoni. Devo stare calma" recitava nel suo potente monologo Lo stupro , in cui ripercorreva quel fatto drammatico. Le canzoni che ho citato stasera sono tutte scritte da uomini. Tutte. Dunque, vedete, è possibile trovare le parole giuste, è possibile raccontare l' amore, il rispetto, l' affetto e la cura» .
amadeus abbraccia rula jebreal
E Sally le usa. Sally che è una donna a cui a un certo punto "un pensiero le passa per la testa, forse la vita non è stata tutta persa". C' è speranza. Forse si può sopravvivere persino ai peggiori degli inferni "forse qualcosa s' è salvato/ forse davvero non è stato poi tutto sbagliato". E la musica, la musica, come nel tremendo racconto di FrancaRame, può salvare, o almeno aiutare a sanare persino le ferite più atroci: "Cerco salvezza nella musica", "nelle parole delle canzoni". Silenzio.
La parola a Vasco.
Ieri hai visto Sanremo?
amadeus rula jebreal vasco rossi vanity fair 5
«Io non l' ho visto in diretta il monologo, me l' hanno girato. Sono contento, certo. Contentissimo» .
Lì Rula Jebreal diceva che "è possibile anche per gli uomini trovare le parole giuste". Come?
«Credo che tutto parta dall' educazione: la famiglia è importante, la scuola è importante.
L' educazione è la forma di prevenzione fondamentale. Certo, è un lavoro lungo ma alla fine si riuscirà a cambiare. Ma perché gli uomini imparino bisogna parlarne il più possibile» .
Oggi è meglio di ieri?
«Per certi aspetti sì perché almeno le cose vengono fuori anche se in questo momento tutti quelli che parlano sembra che parlino solo alla pancia. E penso in particolare alla politica che invece dovrebbe dare l' esempio opposto, mentre bisogna imparare a parlare alla testa e a usare il cervello. Credo quindi che sia molto importante che si sia parlato di certi temi su Rai 1 in un evento che raggiunge così tanta gente come Sanremo» .
Per raccontare amore ci vuole l' amore?
«Certo: io veramente amo le donne. Come potrei non amarle? Credo che ci sia una parte femminile importante dentro di me perché sono cresciuto in mezzo alle donne: mia mamma Novella, la tata, la zia. Mio papà, che faceva il camionista, era sempre su e giù per l' Italia e poi è morto presto, nel 1979. Così mi hanno allevato loro. Sono sicuro che questo ha contribuito ad accrescere la mia sensibilità» .
A volte gli uomini pensano che ammettere la propria sensibilità finisca quasi per ledere la virilità «Questa per me è una cosa davvero molto, molto stupida. La sensibilità e il rispetto per il sesso femminile non vanno certo contro quello che io chiamo il rapporto tra "maschio" e "femmina". Il rispetto è il minimo: qualunque persona va rispettata. Ma poi c' è la sessualità, il gioco del desiderio, che non vanno demonizzati, tutt' altro» .
A proposito: nella tua canzone forse più amata, "Albachiara", hai persino toccato quello che ancora oggi è un tabù: la masturbazione femminile.
«Io sono un provocatore. In quella canzone ho voluto raccontare un fatto normale che però destava scandalo anche negli ambienti più avanzati del femminismo di allora: era difficile persino lì trovare una donna che ammettesse quella che era la cosa più normale. Così ho cantato di una ragazza, che era proprio la ragazza della porta accanto, letteralmente, una ragazza normale dalla faccia pulita che, come tutte e come tutti, aveva la propria sessualità. Una canzone così non l' aveva fatta nessuno e allora l' ho fatta io.
E mi sembra di essere stato molto rispettoso visto che moltissime donne vi si sono riconosciute. Devo dire che sono anche molto contento che oggi si sia tornati a citare una canzone come Sally che è una delle mie fondamentali, una di quelle che amo di più perché è un bellissimo uso quello che ne è stato fatto, che le fa vivere una vita nuova. A volte le canzoni hanno dei messaggi che acquistano un' importanza diversa e inaspettata nel tempo» .
In "Sally", hai raccontato il tormento e le paure di molte donne: da dove sei partito?
«Io quando scrivo una canzone non so mai come andrà a finire ma Sally nasce sicuramente dall' idea di rispetto. Come dico in un' altra strofa "la vita è tutto un equilibrio sopra la follia". E il primo rispetto lo dobbiamo a noi stessi: è questo il messaggio dentro Sally» .
Chi è Sally per te?
«Sally è una donna che le ha passate tutte però va avanti comunque. La canzone, che all' inizio sembra negativa, ha invece una sua grande positività: la protagonista è più forte di qualsiasi cosa. E alla fine, nonostante tutto, la donna vince» .