Marco A. Capisani per “Italia Oggi”
Michele Santoro uscirà dalla compagine azionaria del Fatto Quotidiano. Il divorzio è deciso ma al momento non c'è nulla sul tavolo di già programmato né all'orizzonte si vede un nuovo socio che prenda il suo posto e, comunque vada a finire, «le cose si risolveranno in modo amichevole», ha dichiarato a ItaliaOggi il giornalista, conduttore tv e produttore di format televisivi impegnato in queste settimane a confezionare sia due puntate della nuova trasmissione Rai M, dedicate all'approfondimento e in scaletta per il prossimo giugno, sia un documentario da lanciare prima dell' autunno «che non sarà un'iniziativa commerciale bensì sociale».
MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO
Del resto, il Fatto Quotidiano ha annunciato il varo a breve della sua web tv sul modello di Netflix, ossia on demand, in streaming e a pagamento (vedere ItaliaOggi del 5/5/2017) ma, nonostante si tratti della piattaforma su cui lavora da anni Santoro, il giornalista non fa parte del progetto.
Perché? «C' è una differenza politico-culturale con il Fatto Quotidiano. Abbiamo idee differenti e per questo non partecipo a progetti congiunti», ha spiegato Santoro. «Resterò azionista (al 7% circa tramite la casa di produzione Zerostudio's, ndr) fino a quando non troveranno una soluzione migliorativa per loro».
MARCO TRAVAGLIO E CINZIA MONTEVERDI
Tradotto: un altro socio. «E finché resto socio, sarò una garanzia a tutela dei giornalisti», ha sottolineato. Dunque niente a che fare con la web tv? «Nulla, in bocca al lupo alla web tv», ha concluso il conduttore. Che arrivi un nuovo socio, però, non è detto. Anzi, visto che «non c'è nulla di deciso», ha aggiunto Cinzia Monteverdi, a.d. dell'Editoriale Il Fatto, «una possibile soluzione, tra le altre, può essere una compensazione delle quote incrociate», considerando che la casa editrice del quotidiano diretto da Marco Travaglio (e online da Peter Gomez) possiede una partecipazione similare in Zerostudio's.
Certo è, ha chiosato Monteverdi, che «il progetto tv non ha nessun indirizzo politico. Produrrà contenuti differenti dal giornale, spaziando tra documentari, format culturali e altri d'intrattenimento. Crepi il lupo!». Insomma, la separazione tra Santoro e la testata di Travaglio ci sarà ma le parti non hanno fretta e, come è già successo con altri soci desiderosi di uscire, tutto verrà sbrigato all'interno della «casa» del Fatto.