Selvaggia Lucarelli per “Libero Quotidiano”
Dalla Theron alla twittatissima Wurst, ecco i voti della seconda serata di Sanremo.
CHARLIZE 7 Lei era a Sanremo e il fidanzato Sean Penn due settimane fa era a C'è posta per te, per cui o la coppia nutre un grande amore per il nostro paese o ha acceso un mutuo di recente. Bella che in confronto Rocio Munoz è un sifone da cucina, ha risposto, fingendosi divertita, alle domande più inutili della storia dando le risposte più inutili della storia. Ora sappiamo un sacco di particolari torbidi della sua vita: per esempio che le piace l’amore, che col figlio è un po’ severa e un po’ no, che ieri Sean Penn era rimasto a casa. Peccato non averle chiesto se per fare la piega preferisce la spuma o la lacca e se ci sono altri biondi in famiglia.
BIANCA ATZEI 8 Canta Il solo al mondo. Sottotitolo: «che sa chi sia Bianca Atzei è Carlo Conti». Ad ogni modo, nonostante sia più facile riconoscere un rapinatore in passamontagna che lei, canta bene, ha una bella canzone ed è pure gnocca.
IL VOLO 6,5 Vantano più consensi di Matteo Salvini il giorno di Charlie Hebdo. I bookmaker li davano favoriti per la vittoria assieme a Lorenzo Fragola, ma dopo aver sentito la canzone di Fragola le cose sono leggermente cambiate: i bookmaker ora danno la vittoria de Il volo a 2,50 e lo sfanculamento di Fragola a Fedez per avergli scritto ’sta ciofeca di canzone a 1,50.
ANGELO PINTUS 5 Dopo Alessandro Siani, conferma una curiosa tendenza di questa edizione della kermesse. I delfini si suicidano sulle spiagge della California, i comici si stanno suicidando in massa a Sanremo. Per farla breve, c’erano più persone che ridevano al funerale di Mandela che durante il monologo di Pintus. Il quale, tra l’altro è uno strano fenomeno mediatico: riempie i palazzetti con i suoi spettacoli dal vivo, fa cinema e programmi tv, ma nessuno lo aveva mai visto prima. Il suo pubblico è come quello dei consumatori di Viagra: sono tra noi ma non sappiamo chi siano.
IRENE GRANDI 8 Romina Power invecchia, Albano invecchia, Marco Masini invecchia, Carlo Conti invecchia, ma lei è come Gianni Morandi e Maurizio Lupi: ha sempre la stessa faccia. E pure una bella canzone.
RAF 9 Dicono che sia invecchiato e che somigli a Rocco Siffredi, invecchiato pure lui. Diciamo che se l’età se la porta come Rocco nel suo ultimo film, beata la moglie che gli invecchia accanto. E a cui ha dedicato più canzoni che Jovanotti a Francesca, compresa quest’ultima.
CONCHITA WURST 6 La sua esibizione è stata il momento più seguito di questo Festival. E no, non è perché erano tutti curiosi di vedere se si fosse fatta crescere anche il pizzetto. È che stiamo tutti disperatamente cercando di capirci qualcosa. Riassumendo: è nata uomo. Però non è trans. È gender neutral, che non ho capito se è un’identità di genere o un nemico dei Pokemon. Non ha intenzione di diventare donna e questo lo sospettavamo altrimenti non avrebbe la barba di Nanni Moretti. Però vuole che di lei si parli al femminile. Insomma, non si capisce una cippa. E se per caso provi a sollevare la questione, non sei un povero confuso, no, sei uno schifoso omofobo. Ergo, l’unica soluzione è parlarle come Checco Zalone, dire sei un uomo bellissima e sperare di non fare gaffes.
MARCO MASINI 6 Canta Che giorno è. Sottotitolo: il terzo, quello in cui Carlo Conti ti resuscitò. Amen.
ANNA TATANGELO 7 Canta Libera con tanta foga che pare sia lì lì per buttarsi dal palco e aprire il paracadute per pubblicizzare il nuovo Nuvenia Pocket con le ali. E in effetti di qualcosa s’è liberata: delle sopracciglia a cappellino per le divisioni a due cifre in favore di due sopracciglia umane. Il passaggio da Coconuda al look sexy-sofisticato è comunque d’effetto, se al prossimo Sanremo si presenta con la ricrescita, pubblica un cd di canzoni crepuscolari e molla Gigi D’Alessio per Fossati, nel 2015 va perfino ospite da Fazio.
MARCO MASINI conchita wurst anna tatangelo