Maria Sorbi per “il Giornale”
Per un po' leverà il mantello da supereroe e si prenderà una pausa dai set cinematografici. L'invincibile Thor, l'eroe del Marvel in grado di difendere due mondi, fa i conti con le sue fragilità umane. E le affronta. Senza superpoteri ma con buonsenso. L'attore australiano Chris Hemsworth, 39 anni, ha scoperto di avere un rischio significativamente maggiore di sviluppare il morbo di Alzheimer a causa di fattori genetici: i test effettuati durante le riprese della mini serie Limitless per Disney+ rivelano che ha due copie del gene ApoE4, ereditato da entrambi i suoi genitori.
Gli esami confermano la sua più «grande paura», rivela l'attore a Vanity fair: avere una predisposizione così marcata, come accade solo al 2-3% della popolazione (che ha una probabilità fino a dieci volte maggiore di sviluppare la malattia rispetto a quelli senza entrambe le copie del gene). «In me - spiega - si è innescato qualcosa che mi ha spinto a voler prendermi un po' di tempo libero».
La «cura» preventiva consiste in una miglior gestione del sonno, gestione dello stress, nutrizione, movimento, fitness. L'attore ha detto che il creatore della serie Limitless e uno dei medici dello show, Peter Attia, hanno discusso di come sarebbe stata comunicata la diagnosi. Inizialmente era previsto che l'attore ricevesse tutti i risultati dei suoi test genetici in diretta davanti alla telecamera, ma Aronofsky glielo ha detto in privato una volta ottenuti i risultati.
«I test genetici non possono essere considerati diagnostici - spiega Giuseppe Novelli, genetista dell'università Tor Vergata di Roma - L'allele 4 del gene ApoE è associato alla formazione accelerata di depositi di beta-amiloide, il che lo rende uno dei principali fattori di suscettibilità per la malattia di Alzheimer ad insorgenza tardiva. Bisogna però tener conto che non tutti i portatori dell'allele 4 svilupperanno la patologia e non tutti i malati sono portatori dell'allele specifico. Il test va pertanto eseguito in seguito ad una consulenza genetica che può contestualizzare ed accertare eventualmente l'utilità dell'analisi».
Prendendo spunto dal caso di Hemsworth, il genetista sconsiglia di affidarsi al «fai da te» o a persone non qualificate. «Il rischio è quello di incorrere in reazioni psicologiche avverse in seguito alla comunicazione del risultato - sottolinea - in assenza di una adeguata preparazione o contestualizzazione delle nozioni molecolari ad oggi disponibili in merito alle forme di decadimento cognitivo, che presentano una base eziopatogenesi nota.
Il dibattito sull'utilità del test, viste le implicazioni psicologiche, soprattutto in soggetti pre-sintomatici, è molto acceso perchè il test non è in grado di dare la certezza dello sviluppo della patologia, in quanto non tiene conto dell'impatto dei fattori ambientali e del contributo di altri geni».
Hemsworth ha un ruolo nel prossimo film di Mad Max di George Miller, Furiosa, che si è concluso all'inizio di questo mese. Il suo periodo di pausa dai set comincerà dopo aver assolto a tutti gli impegni previsti dal contratto, compreso il tour pubblicitario per Limitless, insieme al suo altro lavoro a contratto. Tornerà a casa a Byron Bay per trascorrere del tempo con la sua compagna, l'attrice Elsa Pataky, e i tre figli della coppia.