Emiliano Liuzzi per il “Fatto Quotidiano”
Ha fatto quasi tutto in punta di piedi, Pino Strabioli, attore di teatro, conduttore, giornalista, scrittore. Sempre in punta di piedi non ha né ostentato né rinnegato le proprie preferenze sessuali. Forse la prima volta lo fa con noi del Fatto quotidiano, quando dice: "Ho iniziato come tutti, facendo l' amante del regista. Poi siamo stati insieme 16 anni".
Alla Rai ha iniziato con Fabio Fazio per poi arrivare alla co-conduzione di Unomattina, prime versioni, una tv molto diversa da quella della sera dove i toni degli interlocutori si alzano sempre di più al calar del sole.
Non è dato sapere, e neppure glielo chiediamo, vista la stima e la buona fede, se abbia avuto in questi anni di Rai santi in paradiso. Non sembra, anche se chiacchieravano che Fausto Bertinotti, potente, seppur per un brevissimo periodo, lo apprezzasse molto.
Partiamo dall' ultimo spettacolo: il prete nel Musical Sister Act, tutto esaurito da dover prevedere una tournée.
La prima volta in assoluto in un musical, e non mi aspettavo il successo, perché Sister Act è ormai un fenomeno degli anni Ottanta. Geniale è stato l' inserimento di suor Cristina che ha una bellissima voce, ma soprattutto è popolare in un tipo di pubblico diverso da quello teatrale. E ha fatto avvicinare alle sale i più giovani. Ho visto almeno due o tre generazioni diverse in platea.
suor cristina e pino strabioli in sister act
In realtà lei ha la faccia da chierichetto. Il prete è un ruolo che le sta bene.
Non era previsto, ma probabilmente è così. Comunque tantissimi anni fa, secoli ormai, avevo già fatto una piccola parte vestito da sacerdote.
Possiamo dire che è un Sister Act è un esperimento di teatro panettone?
Assolutamente. Non è un caso l' essere andati in scena a ridosso delle vacanze di Natale.
Come ha iniziato la carriera teatrale, l' amante del regista davvero?
All' Accademia d' arte drammatica venni respinto. Non riuscii a superare l' esame di ammissione. Probabilmente se non avessi conosciuto Patrick (Rossi Gastaldi, ndr) avrei fatto altro. Non l' attore di teatro. Nel frattempo ebbi una parte in una serie firmata da Pupi Avati e dal fratello. E' iniziato così, un po' per gioco e un po' per davvero.
Poi la Rai, giusto?
No, prima feci un passaggio a Tele Montecarlo, l' attuale La 7, insieme a Fabio Fazio e Daniele Luttazzi. Andava in seconda serata, commentavamo le altre trasmissioni. Era un programma molto spiritoso, che poi è quello che piace a me. Nel frattempo facevo anche quello che fa lei.
Cioè?
Mi presentai all' Unità con una gran voglia di scrivere. Avevo molti contatti nel mondo dello spettacolo e proposi una serie di interviste. Il direttore e il capo redattore mi dissero che si poteva fare e così iniziai un viaggio fantastico dentro al mondo del teatro, quello che più sentivo nelle mie corde. Ho conosciuto Paolo Poli, del quale immagino parleremo, Luca Ronconi e Mariangela Melato, intervistandoli.
Parliamo subito di Poli: era l' amante anche di lui?
Non scherziamo. Paolo è il mio inarrivabile maestro. Fu lui a chiamarmi per uno spettacolo, i Viaggi di Gulliver. Come sua tradizione debuttammo il 2 novembre. Poli è una grandissima santa e una straordinaria puttana.
Adriano Sofri, qualche anno fa, fece il nome di Poli per la presidenza della Repubblica. Come avrebbe risposto?
No, anche se la persona è straordinaria, forse lo meriterebbe anche e io, ovviamente, sottoscrivo. Quella di Sofri penso sia un' intelligente provocazione. Però io sono di parte: lui mi ha fatto debuttare a teatro, mentre io a quell' epoca parlavo di frittate e patate lesse a Unomattina. Mi ha dato il ruolo di protagonista.
Le grandi donne della sua vita chi sono?
Franca Valeri, Piera Degli Esposti e Gabriella Ferri. Ho lavorato con tutte e a modo loro sono sono e sono state dei personaggi grandiosi. Franca è un vulcano, ancora oggi.
Dovrebbero darle un teatro, il più importante. Questo Paese ha un po' il vizio di tenere in un angolo i figli migliori. Piera è probabilmente la più brava.
E Gabriella… Gabriella è stata un' amica, un' insegnante, è lei che ha cambiato le carte a mio favore. E Poli mi ha messo in ditta con lei. Ne ho persone alle quali devo chiedere grazie. Sicuramente non c' è Bertinotti.
E' facile, oggi, fare teatro?
Dipende. Se non c' è la forza di uno Stabile è tutto molto complicato. I teatri sono in crisi. Alla fine l' esperimento di Luca Barbareschi che ha fatto in modo che l' Eliseo non scomparisse è il termometro di una salute che non c' è.
Se non avesse messo lui soldi, impegno e e passione, saremmo qui a contare l' ennesima vittima. Lo dico con il rischio di essere tacciato come uomo di destra. In realtà non esistono più destra e sinistra dal momento in cui non si capisce più dove stia la destra e dove stia la sinistra.
Di tutte i mestieri che si trova a fare qual è il più difficile?
Il teatro mi mette molta ansia. Io sono iper ipocondriaco e tutte le sere, prima di entrare in scena, ne ho una.
Mal di testa, male all' intestino, alla schiena. Poi magicamente, appena il sipario si alza, sparisce tutto. Ma è sempre molto difficile.
E in tv?
La televisione in realtà mi tranquillizza. Non ho nessun tipo di attacco di panico.
Lo studio televisivo, paradossalmente, per me è tranquillizzante, anche se la diretta può fare male in caso di errore, molto più del teatro dove una via d' uscita, la boa alla quale aggrapparti, comunque esiste sempre.
Uno dei suoi ultimi programmi ha riportato in tv la memoria del teatro: Dario Fo, Franca Valeri, Albertazzi. In prima serata. Un bel rischio, no?
In realtà i due mezzi dialogano molto bene. Flavio Insinna, ad esempio, ci ha dimostrato che un buon attore può fare un egregio intrattenimento senza boria, portando il suo bagaglio in un programma.
La televisione ha il dovere d' informare su una grande fetta di cultura in continuo movimento che non è solo quella dei "ricchi e famosi, subito". Dal mio piccolo osservatorio, vedo che la gente ha fame di sapere, di conoscere i vissuti dei protagonisti.
Ha lavorato con tutti i grandi attori del teatro. Forse le mancano Carmelo Bene e Vittorio Gassman.
Vero. Non sono riuscito, sono arrivato un po' dopo. Anche se Bene era un solista.
Prossima avventura?
Ancora in tv. Con quella santissima puttana di Poli.
STRABIOLI 9 GABRIELLA FERRI GABRIELLA FERRI Franca Valeri e Pino Strabioli