Pierfrancesco Pacoda per “La Stampa”
Era una Bologna politicamente vivace e molto creativa quella dei primi Anni 80, c'erano state le rivolte studentesche del '77 con i carri armati per le strade a turbare l'immagine di città della ricchezza e della pace sociale, c'era il Dams di Umberto Eco e nasceva una scena artistica dove il fumetto (Andrea Pazienza, il gruppo di Frigidaire), la musica, con l'esordio del nuovo rock italiano e la scrittura si intrecciavano all'interno di tanti spazi occupati in pieno centro storico.
Una atmosfera nella quale la convivenza e lo scambio rappresentavano la quotidianità e facevano da sfondo a amicizie come quella tra Pier Vittorio Tondelli, reduce dal suo esordio scandalo proprio del 1980 Altri Libertini (che fu sequestrato perché accusato di oscenità e oltraggio alla morale pubblica) e Roberto «Freak» Antoni, l'indimenticabile leader degli Skiantos e «inventore» del rock demenziale, al quale tanti gruppi di successo come le Storie Tese di Elio sono debitori.
Un giovane romanziere di talento proveniente da Correggio, provincia di Reggio Emilia che pochi anni dopo, nel 1985 avrebbe pubblicato il volume che lo fa conoscere al grande pubblico, Rimini, trasformando l'immaginario della città romagnola, e un cantante colto e scanzonato, accomunati dagli stessi interessi, dalle stesse passioni, dalle frequentazioni degli stessi luoghi, cantine del rock, club sotterranei, abitazioni di amici.
SKIANTOS d d ad c d c d aa c cc
Naturale che tra i due si sviluppasse anche una collaborazione. Fu Freak Antoni a chiedere all'autore di provare a scrivere dei testi per la sua band, gli Skiantos, nessuna indicazione, libertà assoluta, nessuna finalità immediata o obiettivo professionale. E quelle parole arrivarono.
Si tratta di cinque canzoni che svelano un aspetto sconosciuto dell'opera di Pier Vittorio Tondelli, composte senza seguire alcuna regola legata alla melodia o a una successiva messa in musica. Scherzi, quasi, anzi, come disse in seguito Freak Antoni, «Quisquilie». Ricorderà poi il cantante: «Pier Vittorio Tondelli ammirava cantanti e gruppi pop, ne era affascinato.
Perciò gli proposi di scrivere un testo di canzone, a sua completa discrezione e umoralità, secondo i (suoi) gusti personali, senza alcun obbligo o restrizione di forma e di contenuto. Che desse libero sfogo all'immaginazione e alla creatività! Mi rispose subito (spaventato) che non sapeva assolutamente come fare per comporre il testo di una canzone, che non l'aveva mai fatto, che nessuno glielo aveva mai chiesto ecc. Ho insistito molto e a lungo: credevo si schermisse per modestia o per imbarazzo esagerato, eccessivo.
Alla fine mi accontentò e fu decisamente insoddisfatto del risultato, ma tutto sommato divertito dall'esperimento. Mi regalò le canzoni dicendomi di farne l'uso che ritenevo più idoneo e sottolineando che di sciocchezze si trattava, elaborate quasi per scommessa e comunque per puro diletto, sollazzo e trastullo degli amici». Uno di quei brani, Sciare, fu inciso da Freak Antoni nel 2011 nel suo album Dinamismi Plastici, gli altri quattro sono rimasti nascosti tra le carte che aveva lasciato a Dandy Bestia, lo storico chitarrista della band e sono stati recuperati grazie al loro produttore Oderso Rubini, pronti, oltre quaranta anni dopo, a essere finalmente registrati in un nuovo disco degli Skiantos che sarà pubblicato il prossimo autunno.
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