1. ECCO I VERI PIONIERI TRANS, DA CANDY DARLING A VENUS EXTRAVAGANZA
Emma Hope Allwood per “Dazed Digital”
Caitlyn Jenner ha conquistato la copertina di “Vanity Fair”, con uno scatto di Annie Leibovitz. E’ un momento culturale da celebrare, ma è importante ricordare i transgender che hanno preparato il terreno, e in tempi molto meno tolleranti, esprimendosi attraverso creatività, vestiti, attivismo. Avevano il senso dello stile e forti personalità. Sono loro che avrebbero meritato copertine su importanti riviste invece di restare icone underground.
Parliamo di Candy Darling, attrice, superstar della “Factory” di Warhol che ispirò molti brani dei Velvet Underground e apparve sulla copertina degli Smiths nel singolo “Sheila Take a Bow”. Morì tragicamente di cancro a soli 29 anni e fu fotografata sul letto di morte circondata da fiori, con il rossetto, e lasciò la lettera agli amici: «Avrei potuto essere una stella ma ho deciso di non volerlo».
E ancora citiamo Octavia St Laurent, performer e bellezza chic, protagonista del documentario “Paris is burning” e una combattente per i diritti LGBT, Jayne County, a capo del gruppo punk-rock Electric Chairs, amica di Lou Reed che partecipò a Stonewall e ispirò il look di David Bowie. Joey Gabriel, una vita da film, passata per tutti i movimenti (disco, punk, rock, new romantic), ospite nel video di Antony and the Johnsons "Hope There's Someone", musa dei fotografi Nan Goldin e Robert Mapplethorpe.
joe dallesandro & candy darling richard avedon10301969a
Buck Angel, anatomicamente nato donna, primo e unico pornodivo trans. Venus Extravaganza, regina della queer di New York, trovata strangolata in una stanza d’albergo.
Marsha P Johnson e Sylvia Rivera, coloro che lanciarono la prima pietra a Stonewall nel 1969, madri di tutti i gay, fondarono l’organizzazione “Sweet Transvestite Action Revolutionaries”. Dopo il Gay Pride del 1992 Marsha fu trovata morta nell’Hudson River.
2. I TRANS POSTANO SU TWITTER LE PROPRIE COPERTINE PER VANITY FAIR IN RISPOSTA A QUELLA DI CAITLYN JENNER
Dopo la cover di Caitlyn Jenner per Vanity Fair altri membri della comunità trans si stanno chiedendo quando verrà il loro turno. Nell’attesa - potrebbe essere lunga - hanno lanciato su Twitter la campagna “La Mia Cover per Vanity Fair” #MyVanityFairCover.
candy darling on the cover of the smiths
La spettacolare apparizione di Caitlyn Jenner sulla copertina di Vanity Fair è stata applaudita da molti come un atto di coraggio e emancipazione, ma tanti altri membri della comunità trans l’hanno accolta in modo più critico e distaccato.
Dalla star della serie Tv “Orange Is The New Black” Laverne Cox sul suo blog, alla lettera aperta della scrittrice Kai Cheng Thom, molti hanno espresso i loro dubbi sulle vicende della Jenner, invitando ad una riflessione più profonda sul caso. Mercoledì scorso la blogger transgender Crystal Fraiser ha espresso il suo disappunto per quanto successo creando la sua personale copertina per Vanity Fair, e invitando gli altri a fare lo stesso.
Ecco come ha motivato il lancio della campagna: “Da quando Vanity Fair ha annunciato il servizio su Caitlyn Jenner si è aperto un dibattito all’interno della comunità trans, perché il mondo sembra accettarci solo se siamo abbastanza ricchi o fortunati da poter aderire agli standard di bellezza del mondo occidentale”.
“La verità è che noi siamo bellissime a prescindere dal modello di bellezza dominante – ha arringato Crystal - e dobbiamo renderne il mondo partecipe”. Nella galleria ci sono alcune delle cover realizzate dai trans che hanno aderito all’iniziativa su Twitter.
jayne county & the electric chairs marsha p johnson e sylvia rivera andy warhol con candy darling e jay johnson candy darling davanti alle opere di warhol jayne county