TROPPO FUORTES! “SI E’ ROTTO IL RAPPORTO DI FIDUCIA”, COME DAGO-RIVELATO L'AD RAI HA SILURATO “PONGO” ORFEO DOPO CHE L'ULTIMO CDA E' SALTATO PERCHE' L’EX DG IN QUOTA RENZI (CHE MIRAVA A SMOBILITARE “REPORT” E “CARTABIANCA”) NON HA SCODELLATO IL SUO PALINSESTO. NON SOLO LE PAGINATE DEL "FOGLIO", FUORTES HA LETTO SITARELLI SPINTI QUOTIDIANAMENTE CONTRO DI LUI E HA SCOPERTO CHE LA CAMPAGNA MEDIATICA ARRIVAVA DALL'INTERNO DELLA SUA AZIENDA - L'INTERIM DEGLI APPROFONDIMENTI A ANTONIO DI BELLA. LIBERANDO IL DAY TIME PER ANGELO MELLONE, FEDELISSIMO DELLA MELONI...

-

Condividi questo articolo


DAGONEWS

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/troppo-fuortes-rsquo-orfeo-infogliato-quot-foglio-rsquo-rsquo-312348.htm

 

 

Giovanna Vitale per la Repubblica

CARLO FUORTES CARLO FUORTES

 

La bomba esplode intorno all'ora di pranzo, quando trapela il contenuto della breve conversazione tra l'amministratore delegato della Rai e il direttore degli Approfondimenti giornalistici. «Si è rotto il rapporto di fiducia», comunica ruvido Carlo Fuortes a Mario Orfeo, il quale prima di rispondere al telefono tutto poteva aspettarsi tranne che essere rimosso.

 

Entro dieci giorni dovrebbe partire la grande rivoluzione dei generi destinata a cambiare gli assetti della Tv pubblica e la postazione assegnata all'ex dg, che negli ultimi due lustri ha guidato tutti e tre i Tg nazionali, è uno dei cardini della riorganizzazione aziendale attesa da anni.

 

Ma il capo di Viale Mazzini ha un diavolo per capello, non intende temporeggiare. La recente campagna di stampa poco lusinghiera nei suoi confronti, che lui sospetta ispirata proprio da Orfeo, lo ha fatto uscire fuori dai gangheri. E così, quando martedì sera viene cancellata la riunione informale sui palinsesti prevista per stamattina, Fuortes riunisce lo staff e si risolve per la revoca. Sembra meditata da tempo.

mario orfeo mario orfeo

 

La notizia, anticipata da Dagospia, non è stata ancora confermata ufficialmente. C'è chi sostiene che le barricate alzate dalla politica potrebbero cambiare il finale della storia. Tuttavia ambienti vicini all'ad smentiscono: la decisione è presa, non si torna indietro, bisogna solo trovare un nuovo incarico per l'ormai ex superdirettore, qualcosa che sia all'altezza del suo curriculum, da proporre già al prossimo Cda convocato per l'8 giugno.

 

I partiti però rumoreggiano, invocano un ripensamento. Cacciare su due piedi il responsabile dell'informazione in piena par condicio elettorale e a ridosso della trasformazione prevista dal piano industriale rischierebbe infatti di terremotare l'emittente di Stato, compromettendone uno dei settori strategici. Fonti vicine all'ad parlano di un ritardo nella presentazione del palinsesto curato da Orfeo.

mario orfeo mario orfeo

 

Ma i titoli dei programmi dell'Approfondimento erano già stati comunicati. Mancava invece un passaggio formale, anche a causa della mancanza della figura professionale deputata alla stesura del piano, figura assegnata a tutte le altre direzione ma non ancora a quella guidata da Orfeo. Più probabile che a pesare siano stati dissensi sull'impostazione dei talk-show.

 

Orfeo, che per l'autunno- inverno aveva già predisposto una serie di novità già approvate da Fuortes - oltre alla striscia di Rai3 condotta da Marco Damilano, la prima serata di giovedì su Rai2 affidata a Ilaria D'Amico, la seconda serata di lunedì su Rai1 a cura di Giancarlo De Cataldo, il documentario in 4 puntate di Ezio Mauro sulla guerra di Putin - aveva infatti suggerito all'ad di rimodulare sia Cartabianca sia Report , finiti al centro di molte polemiche. Il capo-azienda avrebbe però risposto picche, scatenando una guerriglia a bassa intensità proprio sul cuore del Servizio pubblico: l'approfondimento giornalistico.

 

L ARTICOLO DEL FOGLIO CONTRO FUORTES L ARTICOLO DEL FOGLIO CONTRO FUORTES

Ma anche qui: «Sono tutte sciocchezze », tagliano corto dal Settimo piano.

Fatto sta che «sulla revoca la Rai deve fare immediata trasparenza», dice il deputato di Iv Michele Anzaldi: «Fuortes chiarisca ai cittadini che pagano il canone e al Parlamento quali siano le motivazioni di questa eventuale rimozione e come intenda intervenire su uno dei ruoli più delicati dell'azienda». Mentre il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini, annuncia una «convocazione urgente dell'ad in Commissione » per spiegare «ragione e genesi» della rimozione.

 

Sollecitata anche dal forzista Maurizio Gasparri: «Una Rai che lascia commentare la guerra a improbabili professori di dubbia fama, interviene su Orfeo, dopo essere rimasta inerte di fronte a programmi scandalosi». Per non parlare del forte malumore del Pd - «Siamo stupefatti, noi difendiamo Orfeo e la sua indiscutibile professionalità » - nonché della frangia governista dei 5S vicina a Di Maio. La mossa, peraltro, ha spiazzato pure Palazzo Chigi.

carlo fuortes foto di bacco carlo fuortes foto di bacco

 

In azienda, intanto, regna lo sconcerto per la scelta di Fuortes, unita all'insoddisfazione per una gestione aziendale ritenuta fin qui poco brillante. Utile, anche, a regolare alcuni conti politici. Secondo i boatos, l'interim degli Approfondimenti verrebbe infatti assegnato al direttore del Day Time Antonio Di Bella. Il quale poi lo assumerebbe in via definitiva. Liberando il Day Time per un fedelissimo di Giorgia Meloni, ovvero Angelo Mellone. Non sarebbe allora un caso se al pranzo nell'ufficio dell'ad in cui è stata decisa la revoca di Orfeo ci fosse anche il capo del Personale, Felice Ventura, vecchio amico di Giampaolo Rossi che lo insediò in quota FdI al vertice delle Risorse umane quand'era membro del precedente Cda. FdI è il partito più in ascesa e la sua leader è candidata l'anno prossimo a governare il Paese. E dunque la Rai.

carlo fuortes foto di bacco carlo fuortes foto di bacco antonio di bella antonio di bella angelo mellone 2 angelo mellone 2

MARIO ORFEO MARIO ORFEO mario orfeo foto di bacco mario orfeo foto di bacco massimo d'alema mario orfeo matteo renzi massimo d'alema mario orfeo matteo renzi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?