Marco Giusti per Dagospia
Nel futuro non si tromba. E vabbe'. Ma non si provano neanche emozioni e sentimenti. Chi lo fa diventa subito un malato da curare. E' questo il mondo futuristico di "Equals" del giovane talentuoso Drake Doremus, che inserisce i suoi terrestri senza sentimenti, tutti vestiti di bianco, in grandi spazi minimalisti e in galleria un po' da Muro Torto.
Ma illumina bene gli spazi e ci mette davanti le sagome di due giovani, Kristen Stewart e Nicholas Hoult, ormai specializzato in ruoli di sfigato del futuro, che scoprono di provare sentimenti e di amarsi. Ahi! Cercheranno di non farlo capire, di nascondersi, perche' la societa' del futuro reprime qualsiasi emozione. Hanno anche scoperto una cura per rendere i terrestri degli zombi senza cuore. Pero' possono ricordare. Mah.
Anche se tanti maschi che si conoscono sono piu' rincojoniti di quelli curati de "Equals", diciamo che la storia, prodotta da Ridley Scott con un budget da film italiano, scorre un po' lentamente nella prima parte, con rischi di colpi di sonno pesante, ma si velocizza nella seconda, quando i due ragazzi scoprono l'amore. Il film diventa un po' un Romeo e Giulietta della nuova fantascienza del 2000 e il film diventa piu' sensibile e elegante.
Molto simile A altri film del futuro un po' minimal e soporiferi, da "Her" a "Ex Machina". La cifra e' quella dei caroselli Total anni 60 diretti da Mario Bava, e si rimpiange un po' il mondo pop della "Decima vittima" di Petri. I fan di Kristen Stewart sono comunque impazziti, lei ha un'espressione sola ma la usa bene, Nick Hoult salva qualsiasi scena con eleganza. Alla fine noiosino ma non male.