Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, è un momento della mia vita in cui sto la più parte del tempo a casa. A leggere i giornali, a sapere quel che succede nel mondo. I risultati e il modo delle elezioni referendarie in Turchia. I possenti venti di guerra dalle parti delle due Coree.
L’ipotesi non più campata in aria che in Italia ci sia un governo prossimo venturo dove i due diversissimi raggruppamenti populisti faranno combutta nel volere uscire dall’euro, e dunque l’Italia pagherà con le sue lirette quel nostro debito sovrumano computato e esigibile in euro.
La Francia dove la Gauche che nella mia giovinezza era rappresentata da François Mitterrand e Michel Rocard, adesso è rappresentata da tal Jean-Luc Mélenchon e dai suoi propositi che dire strampalati è niente. Un uomo che si autoscatta una foto col cellulare mentre sta uccidendo per strada, così per gioco, uno sconosciuto. La morte di Gianni e quella foto della sua bara in via Asiago.
Possibile, Dio mio, che stiamo vivendo in un millennio dove arrivano solo notizie atroci? Dio mio, quando uno di questi giorni leggerò una bella notizia?
Giampiero Mughini
GIAMPIERO MUGHINI E I SUOI LIBRI