Andrea Spinelli per ''Il Resto del Carlino'' - Quotidiano Nazionale
«Non so quale sarà il futuro del mio paese e quindi posso solo stare alla finestra a guardare, ma se dovessi sentirmi minacciato come latino o come membro della comunità Lgbt, non esiterei un solo istante a far sentire la mia voce… qualcosa, però, mi dice che non sarà necessario». Dopo aver fatto deflagrare nel salotto televisivo di Ellen DeGeneres la bomba del fidanzamento ufficiale con il compagno siriano-svedese Jwan Yosef, Ricky Martin marca le parole senza chiudere la porta alla speranza.
Siamo nei camerini della DirecTv Arena di Tortuguis, ad una quarantina di chilometri da Buenos Aires, e per essere morto nel terribile incidente automobilistico alle porte di Los Angeles millantato lo scorso anno dal web (con tanto di raccapricciante filmato) l'idolo portoricano ha una cera invidiabile. «Certa gente non si rende conto dei terremoti che genera con le proprie azioni» ammette.
«Quando ho chiamato mia madre per rassicurarla, non riuscivo a fermare i suoi singhiozzi». Si vive solo due volte. E Ricky lo sa. Così, in questa sua seconda vita, sembra avere una gran voglia di riprendersi cose che nella prima aveva lasciato in sospeso. È passato, infatti, dalle isterie adolescenziali dei Menudo a quelle della "vida loca" senza vivere i sogni dell'età di mezzo.
Ma quando è arrivato il momento quei sogni li ha voluti indietro uno ad uno, buttando la maschera dell'hidalgo col sorriso da Grammy per avere due figli da madre surrogata e annunciare al mondo con l'autobiografia "Me" quello che il mondo sapeva già da un pezzo.
«La felicità me la sono costruita passo dopo passo» spiega Ricky con la fermezza dei suoi 44 anni, mentre di là dal muro il popolo dell'Arena comincia a far sentire il suo respiro ansimante pronto a trasformarsi nel boato di quando entrerà in scena ballando sugli accordi di "Mr. Put It Down". «In passato la necessità, anzi l'ossessione, di piacere s' era trasformata in una specie di dipendenza; ero diventato la droga di me stesso» ammette. «Ora in famiglia ci sono altre due vite che vengono prima della mia e questo mi obbliga a guardare il mondo con altri occhi».
ricky martin con il disco d oro
Sua madre sarà anche ansiosa, ma di motivi per stare in apprensione ne ha più d' uno. «Le attività della mia Fondazione mi portano con una certa frequenza in zone "calde" del mondo. Due mesi fa, ad esempio, ero al confine tra Siria e Libano con l'Unicef per dare una mano ai rifugiati. Da più di trent'anni fare qualcosa per il mondo è la mia grande passione. Matteo e Valentino stanno crescendo proprio come me, così, quando ci fermiamo per più di tre giorni in un posto, sono i primi a dire: papà, non è ora di ripartire?».
Lei ha parlato dell' ultimo album "A quien quiera escuchar" come di un ritorno alle origini. Perché? «Penso che tutta questa attrazione verso i miei esordi sia dovuta anche a quel senso di purezza che voglio recuperare per provare a trasmetterla alla mia famiglia anagrafica e a quella musicale. La musica, infatti, rimane la missione della mia vita».
Il suo nuovo singolo "Vente Pa' Ca'" è un reggaeton con Maluma.
«Si tratta di un pezzo che devi lasciarti entrare dentro pian piano, grazie anche alla voce di Maluma, che in Europa ha iniziato a farsi conoscere solo ora, ma qui in America latina è già un fenomeno conclamato. Mi piace l' idea che "Vente Pa' Ca'" arrivi nelle radio italiane proprio ora perché, dietro l'apparenza "estiva", ha un suo cuore in inverno dovuto al senso di nostalgia che si porta dentro».
Musical, libri, televisione; tanto eclettismo non rischia di confondere un po'? «Penso che nell' epoca dei social media non ci sia una linea di demarcazione precisa tra un' attività e l' altra. Sono tutte connesse fra loro. E quando uso i talent della tv per aiutare dei ragazzi ad esprimere se stessi su un palco attraverso quel mezzo straordinario che è la musica credo solo di dare indietro un po' del tanto che il destino mi ha regalato».
La sua casa dov' è? «Giuro che non lo so. Quella dei miei sta a Portorico, ma io prima ho vissuto tre anni in Australia, dove facevo il giudice di "The Voice", poi mi sono buttato in questo tour senza più fermarmi. Ora sento il bisogno di trovare un centro di gravità perché i miei gemelli hanno otto anni e devono mettere radici da qualche parte». Dove? «Stiamo per trasferirci a Los Angeles, perché è un'ottima città per i musicisti, per gli attori, e per crescere dei figli. Il mio partner la ama. Io pure. Abbiamo acquistato casa sei settimane fa, la stiamo ristrutturando e speriamo di andarci a vivere in gennaio. Fra l'altro sto lavorando ad un grande show a Las Vegas, e dal 26 gennaio sarà quello il mio quartier generale».
RICKY MARTIN E I GEMELLI, MATTEO E VALENTINO
Un bel modo di fermarsi senza fermarsi. «Oltre ad esibirmi al Park Theater del Montecarlo Resort and Casinò potrò passare in studio di registrazione tutto il tempo che vorrò, senza bloccare quel processo creativo che è al tempo stesso il mio stimolo e la mia terapia; il modo migliore che conosco per scacciare rabbia e insicurezze».