1. DAGOREPORT
All’inizio delle comparsate su giornali, social e tv che il Covid le aveva reso possibili, Antonella Viola se l’era presa con due personaggi che, a suo dire, non avevano i titoli per fare i docenti universitari: Piero Angela e Angela Vettese.
Dimenticando, nel caso del primo, che l’università italiana prevede anche la cattedra in Comunicazione scientifica (Sps08) e, nel secondo, quella in critica d’arte (LArt04) e che, pertanto, parlare in tv di scienza o fare critica d’arte su un giornale non era altro che l’azione quotidiana di un possibile studioso della materia.
Lei, in compenso, è da tre anni che si sollazza sui giornali e nell’editoria in materie assai lontane da quello che è il suo raggruppamento disciplinare. E ora, dopo un libro sulla filosofia di vita ne arriva uno sulle scelte alimentari per allungare la vita.
Il vino fa male, questo ce lo ha già detto (sebbene sia stata sorpresa berlo), ma nel nuovo libro, “La via dell’equilibrio. Scienza dell’invecchiamento e della longevità” (Feltrinelli, 170 pagine), si passa al racconto in prima persona.
La professoressa di Patologia Generale (non Virologia) con “sincerità” parla di sé, del suo corpo e del suo stile di vita. Se restare giovani è il desiderio universale, lei (53 anni) ha l’indicazione personale per invecchiare bene: “E’ necessario ascoltare il proprio corpo” (questa è, indifferentemente, da Recalcati o da Grande fratello vip).
“Esiste un legame molto stretto fra infiammazione e invecchiamento, è stato coniato un neologismo per descriverlo: inflammaging, che deriva dalla fusione di inflammation (infiammazione) e aging (invecchiamento)”.
antonella viola la via dell equilibrio
Lungo la vita si accumula del danno, scrive, e per ovviare a questo inedito inconveniente la Viola appassita propone il digiuno intermittente. Raccontando la sua esperienza, ovviamente in prima persona: “Da un paio di anni ho iniziato a inserire nella mia routine alimentare ore di digiuno - rivela - dapprima 16, e questa è diventata un’abitudine che seguo almeno 4 giorni a settimana, per poi allungare ogni tanto a 20 o 24.
Dopo l’asportazione della tiroide e la successiva menopausa, ho visto, come accade a molte donne, il mio corpo cambiare. La circonferenza della vita ha cominciato a crescere come mai era accaduto prima... Avevo provato diete, mi ero comprata il tapis roulant ma non riuscivo in nessun modo a sentirmi quella di prima... il mio metabolismo era cambiato. Ed era necessario un approccio nuovo. Conoscevo bene il digiuno intermittente... E così ho iniziato a digiunare 16 ore al giorno, ogni giorno, ma ho anche smesso di bere ogni tipo di bevanda alcolica e modificato la mia alimentazione. Nel giro di 4 mesi avevo perso 11 kg ed ero tornata nella mia solita taglia” (non dice quale).
Ecco, la Viola appassita in menopausa è mejo di un trattato scientifico. Ci vuole intermittenza e rigore: “Da allora, bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali e cerco di inserire 16 ore di digiuno almeno 4 volte a settimana. E mi sento così in forma che ho ripreso ad allenarmi”. I lettori ora fremono per un libro sul sesso in menopausa scritta da quella che un giorno in tv disse: “io qui rappresento la Scienza”.
2. ANTONELLA VIOLA: "ECCO COME HO PERSO 11 CHILI IN 4 MESI CON LA DIETA A INTERMITTENZA. NIENTE ALCOL E ATTIVITÀ FISICA, I MIEI CONSIGLI PER INVECCHIARE BENE"
Estratto dell’articolo di Giuliano Aluffi per www.repubblica.it
Il mio corpo che cambia non è solo una bella canzone dei Litfiba, ma una presa di coscienza che fatalmente, a un certo punto della vita, tocca tutti. È capitato così anche all’immunologa Antonella Viola, che ha fatto ricorso alla scienza per riconoscere i primi segni dell’età e adottare sia la giusta filosofia che i rimedi più opportuni: quelli - dalla dieta, al sonno, all’attività fisica - che oggi consiglia nel nuovo saggio "La via dell’equilibrio: scienza dell’invecchiamento e della longevità" (Feltrinelli).
ANTONELLA VIOLA CON IL BICCHIERE IN MANO
[…] […] Se io dico che a 40 anni una persona è di mezz’età, sembra strano: invece è assolutamente così, perché l’aspettativa di vita è intorno agli 80 anni. Quindi 40 anni è la mezza età, eppure per noi i quarantenni sono ancora quasi dei ragazzi. Questo perché il concetto di invecchiamento, insieme all’aspetto biologico, ha una componente culturale.
E il mio libro cerca di muoversi su questi due fronti. Noi invecchiamo, cosa significa invecchiare, a che età si diventa vecchi. E quali sono gli aspetti a cui prestare attenzione. Invecchiare significa, da un punto di vista biologico, diventare fragili: quindi aumenta il rischio di malattie e di morte. Però noi siamo più spaventati da segni come i capelli bianchi e le rughe, che in realtà non ci rendono più fragili, ma sono solo un cambiamento. Siamo molto presi da tutto questo e siamo meno attenti a ciò che accade nel nostro corpo".
E il suo libro vuole aiutarci a rimediare a questa miopia?
"Io cerco di scrivere libri “politici”, ovvero che possano far crescere il livello di consapevolezza nel lettore, e quindi anche nel cittadino, così che possa cambiare i propri comportamenti. Scrivo perché penso che ci siano degli argomenti importanti sui quali il cittadino consapevole può fare la differenza.
Un libro sull’invecchiamento è importante perché la popolazione sta invecchiando, e questo significa grandi problemi per la gestione della sanità. Un Paese che invecchia è un Paese che ha bisogno di più sanità e soprattutto di una sanità diversa rispetto a un Paese giovane. D’altro canto le risorse per questa richiesta sempre maggiore di sanità non ci sono. E quindi come fare? L’unica risposta è una longevità sostenibile. Noi viviamo sempre di più ma trascorriamo gli ultimi 20-30 anni in malattia, e questo è insostenibile sia dal punto di vista personale che collettivo. Perciò dobbiamo cercare di invecchiare nel modo migliore possibile […]".
[…] Veniamo al libro: lei racconta di una dieta che le ha permesso di perdere 11 chilogrammi in 4 mesi…
"In Italia è nota come “digiuno intermittente”, ma la traduzione corretta sarebbe “Dieta a tempo ristretto”, nel senso che prevede una finestra di 6-8 ore nella quale si mangia, e digiuno per il resto del giorno. Diversi trial clinici mostrano gli enormi benefici di questa pratica. Si basa sugli orologi biologici del nostro corpo e li riallinea. Il principale che abbiamo, l’orologio biologico centrale, segue la luce solare. Ma c’è anche un orologio biologico sensibile ai nutrienti. E quando mangiamo di notte, c’è un disallineamento: l’organismo riceve sia il messaggio: “È buio, devi dormire”. Che quello opposto: “Ti stai nutrendo, devi stare sveglio”. E il corpo patisce".
" […] Nel mio caso, se smetto di mangiare alle 16, a mezzanotte sono con gli occhi aperti e i crampi allo stomaco. E l’insonnia fa molto peggio del mangiare. Quindi io ho modificato la dieta cenando verso le 19.30, saltando la colazione e pranzando verso le 13. Però questo vuol dire che io e mio marito durante la settimana lavorativa non mangiamo mai insieme: lui fa colazione e io no, io ceno e lui no, a pranzo siamo entrambi al lavoro… Però ci rifacciamo nel fine settimana, dove mangiamo normalmente".
A proposito di insonnia: la tempesta che si è scatenata per le sue dichiarazioni sul vino le ha tolto il sonno?
"Guardi, io sono molto tranquilla perché so di avere ragione, nel senso che ho la scienza ufficiale, e in particolare l’Oms, dalla mia parte. Poi se qualcuno si diverte a scimmiottarmi per avere un po’ di visibilità in più, non mi interessa. […]".
Ha notato anche una componente sessista negli attacchi ricevuti?
"C’è stata. Ancora oggi nel nostro Paese ad alcuni uomini dà fastidio che una donna sia ascoltata e abbia il coraggio di parlare senza chiedere il permesso. Poi c’è stata anche una componente politica: non scordiamoci che tutto è partito da un post di Salvini. La politica che si deve schierare dalla parte del Prodotto Interno Lordo. Scioccamente si pensa che negare la verità porti a un guadagno economico per il nostro Paese.
La realtà non è questa: si potrebbe spiegare al consumatore la verità, lasciandolo poi libero di scegliere. Come è stato per le sigarette: quel mercato non è morto, semplicemente oggi tutti sappiamo che il fumo fa male, ma ci sono persone che fumano liberamente. La stessa cosa si farà un giorno per l’alcol, ma ci vorrà tempo, perché gli interessi economici sono tanti. […]”". […]
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