VIVIAMO NELLA GERMANIA DEGLI ANNI ’30 E NON CE NE SIAMO ACCORTI? – IL REGISTA STEVEN SPIELBERG IN UN’INTERVISTA DENUNCIA COME L’ANTISEMITISMO SIA ANCORA "IN PIEDI, ORGOGLIOSO CON LE MANI SUI FIANCHI COME HITLER E MUSSOLINI E CI SFIDA A GUARDARLO IN FACCIA” – I PESTAGGI SUBITI DAL REGISTA MENTRE ERA AL LICEO NEGLI STATI UNITI (NEGLI ANNI ’60) E LA DECISIONE DI GIRARE "SCHINDLER'S LIST" PRESA... - VIDEO

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Estratto dell’articolo di Simona Siri per www.lastampa.it

 

steven spielberg steven spielberg

«L’antisemitismo c’è sempre stato, che fosse dietro l’angolo o leggermente nascosto, è sempre stato in agguato. Nella Germania degli anni ’30 è stato palese. Oggi, l’antisemitismo non è più in agguato, ma è in piedi, orgoglioso con le mani sui fianchi come Hitler e Mussolini, che ci sfida a guardarlo in faccia».

 

Sono le parole pronunciate dal regista Steven Spielberg a Stephen Colbert durante un’intervista registrata andata in onda giovedì sera durante il Late Night Show. L’occasione è l’avvicinarsi della notte degli Oscar, prevista per domenica 12 marzo: il nuovo film di Spielberg, The Fabelmans, è candidato a sette statuette tra cui quelle più importanti per miglior regista e miglior film. Considerato il suo lavoro più personale e autobiografico, il film racconta la vita della famiglia Fabelman/Spielberg, della separazione dei genitori dopo che viene alla luce la storia della madre con il miglior amico e socio del padre.

 

steven spielberg golden globes steven spielberg golden globes

Racconta anche la nascita della passione del giovane Steven (nel film Sammy) per il cinema e di come, arrivato in California negli anni ’60, sia stato vittima di bullismo, deriso e picchiato per il suo essere ebreo.

 

«The Fabelmans non è un film sull’essere ebrei tanto quanto è soffuso di ebraicità», ha scritto sul New York Times Jason Zinoman. «È una cosa che in questi termini non avevo mai sperimentato, soprattutto in America», ha continuato Spielberg da Colbert. «L’emarginazione di persone che non fanno parte di una sorta di razza maggioritaria è qualcosa che si è insinuato in noi per anni e anni.

 

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Di recente l’odio è diventato una sorta di appartenenza a un club che ha raccolto più membri di quanto avessi mai pensato fosse possibile in questo Paese. E odio e antisemitismo vanno di pari passo, non si può separare l’uno dall’altro». Nato in Ohio nel 1946, Spielberg ha vissuto con la sua famiglia in Arizona prima di arrivare in California.

 

«Spesso eravamo l’unica famiglia ebrea del quartiere. Ero imbarazzato, impacciato. Sono sempre stato consapevole di distinguermi per la mia ebraicità. Al liceo, sono stato preso a schiaffi e a calci. Due nasi sanguinanti. È stato orribile», ha detto in passato. Un rapporto, quello con le sue origini, non sempre facile.

steven spielberg foto di bacco (2) steven spielberg foto di bacco (2)

 

Pur avendo membri della famiglia morti nell’Olocausto, Spielberg da giovane non è mai stato troppo interessato all’argomento. Decide di girare Schindler’s List solo nel ’93, a 46 anni, dopo aver rifiutato il film 10 anni prima, nel momento in cui decide di riavvicinarsi alla sua identità ebraica. […]

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