Un grande fisico un grande uomo. #Rovelli Vs #Crosetto e la difesa inaccettabile di #Ambra al ministro della guerra a scoppio ritardato... #1maggio #concertone1maggio pic.twitter.com/R90rempbDk
— ? T i v ? (@Darktiv) May 2, 2023
Estratto dell'articolo di Maria Volpe per www.corriere.it
AMBRA ANGIOLINI CONCERTONE PRIMO MAGGIO 2023
L’attrice, che ha condotto il Concertone del primo maggio (per la sesta volta), fa un bilancio dell’evento musicale e risponde alle polemiche dopo il caso del fisico Rovelli che ha attaccato in diretta il Ministro della Difesa
Ambra Angiolini è distrutta dal sonno. Per cinque giorni è stata chiusa in un container a scrivere la scaletta del Concertone del Primo Maggio (in diretta su Rai3), poi l’interminabile diretta dal primo pomeriggio fino a dopo mezzanotte, infine martedì 2 maggio l’ospitata all’alba da Fiorello.
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fabrizio biggio ambra concertone primo maggio
Entriamo subito nel vivo della polemica. Lei con molto controllo, quando il fisico Carlo Rovelli ha attaccato il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul tema delle armi, ha chiarito dal palco che non è buona regola attaccare gli assenti che non possono replicare.
«E per questo sono stata attaccata sui social. Ma resto convintissima di quello che ho detto, l’ho fatto per una questione di umanità, di correttezza. Sul palco del Concertone non c’è alcuna censura, c’è libertà di espressione, io per prima non ho mai avuto pressione negli anni su cosa dire o cosa non dire, ma ognuno si prende le proprie responsabilità. E io l’ho fatto. La liturgia dei media vuole che quando si esprime la propria opinione, occorre sapere che se non è previsto un contraddittorio (e un concerto non è una tribuna politica) non si possa attaccare un assente. Io ho precisato questo, senza entrare nel merito. Sono meccanismi base della tv che ormai conosco bene anche se non c’è più Boncompagni che mi parla nell’orecchio. Ormai le ho imparate le regole, lui mi ha insegnato tutto molto bene».
CARLO ROVELLI concertone primo maggio
Del resto il Concertone è sempre stato il luogo delle polemiche.
«Ed è giusto che sia così».
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Il suo urlo «Tenetevi le vocali, ridateci i diritti» ha sollevato polemiche.
«Io sono fatta così. È importante la battaglia sulle vocali (avvocato/avvocata, ecc, ndr) ma io vorrei vedere i fatti, vorrei vedere la retribuzione femminile uguale a quella maschile, vorrei parlare di lavoro dopo la maternità. Mi sento a disagio a parlare solo di vocali».
Ma è tutto sempre una questione politica al Concertone?
«No, il Concertone è soprattutto musica. Anche il racconto di quello che hanno detto i cantanti, prima di esibirsi, è stato fondamentale. Sono state fatte osservazioni sui diritti universali, sulla salute mentale».
Il suo monologo sui supereroi è stato molto toccante. Si vede che ci ha pensato molto.
«Sì, giorni di scritture e pagine buttate via. L’ho chiuso due ore prima dell’inizio del concerto. Mi ha colpito molto che gli studenti si sentano spesso falliti. Questo essere straordinari e performanti - che tutti ci chiedono - ci sta facendo perdere la voglia di vivere. Rivendico il diritto a essere ordinario».
Lei ha condotto sei Concertoni. Sono cambiati nel corso degli anni?
«Ora ho la sensazione che se ne stiano appropriando i ragazzi, al di là dell’ appartenenza politica. Anche i cantanti che chiedono di partecipare sono quelli legati ai nostri figli. Io dal palco ho cominciato a vedere più albe che tramonti».
Sicura che non conta l’appartenenza politica?
«Sì, sicura. Si viene per far festa, ma poi vedi - quando si parla di diritti - gli occhioni commossi dei ragazzi che ti guardano e un sincero applauso che parte. Ecco, i giovano sono qui per dire cosa non vogliono più».
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