Un gioco erotico finito in mattanza: così Davide Fontana, 43enne impiegato di banca e broker, lo scorso gennaio ha ucciso e fatto a pezzi Carol Maltesi, la giovane attrice a luci rosse nota anche su Instagram con il nome d'arte di Charlotte Angie. Il suo cadavere, a monconi, è stato ritrovato dagli inquirenti in un parco di Breno, a Brescia. L'orrendo omicidio si è però consumato nella cascina di Rescaldina (Milano) dove entrambi abitavano.
L'assassino ha trasportato il corpo della ragazza, 25enne ex commessa, con l'auto della vittima, che usava da mesi. I poveri resti sono stati ritrovati solo lo scorso 21 marzo, poi gli inquirenti sono riusciti a stringere il cerchio su Fabbri, che lunedì sera è arrivato in caserma a Brescia ed è crollato, confessando tutto dopo aver denunciato spontaneamente la scomparsa della ragazza, in mattinata a Milano. Troppe però le incongruenze. Messo sotto torchio, ha fatto emergere la drammatica verità.
Si sarebbe trattato di un raptus nel corso di un gioco erotico. L'uomo ha iniziato a colpire Carol con un martello, "poi non ho più capito nulla". Sarebbero emersi dettagli raccapriccianti: la ragazza è stata sfregiata al volto con il fuoco, decapitata, fatta a pezzi con "una mano esperta", come sottolineato dagli investigatori. Fontana ha anche comprato un congelatore per conservare il corpo, usando poi il telefono della ragazza per far credere a chi la conosceva che fosse ancora viva.
Sconcertata una vicina di casa: "Lui entrava e usciva facendo finta di niente. Non riesco a credere che la tenesse in casa. Abbiamo iniziato a pensare che avessero una storia perché uscivano di mattina presto uno da casa dell'altro. Qui le pareti sono sottilissime, si sente tutto, non abbiamo sentito nulla, se avessimo sentito delle urla o simili saremmo usciti e invece non li abbiamo mai sentiti litigare".
È Davide Fontana, milanese, dipendente di banca nella sua città, food/travel blogger per passione (sui social vanta un profilo Instagram con oltre 13 mila follower: comprende fotografie e recensioni di piatti e ristoranti anche nel passato recente, nel periodo in cui la donna era scomparsa), il 42enne che ha confessato l’omicidio dell’attrice hard di 25 anni Charlotte Angie i cui resti sono stati trovati a Borno, in provincia di Brescia.
I due erano vicini di casa a Rescaldina (Milano) e avevano avuto una relazione. Alle due abitazioni, nel centro del paese dell’hinterland milanese, i Carabinieri hanno posto i sigilli, così come alla macchina di lui parcheggiata nel cortile: quella della vittima, che Fontana ha usato per trasportarne il cadavere fatto a pezzi, è in una via limitrofa.
Il suo profilo sul sito dedicato alla passione per la cucina
Appassionato di tecnologia e fotografia, che fondeva alla passione per il cibo nella sua attività sociale, Fontana si definisce così sul sito dedicato alla passione per la cucina, attivo da molti anni: «Ariete atipico, calmo e razionale ma testardo e determinato a raggiungere gli obiettivi prefissati. Amo la cucina a 360 gradi - spiega - mi diletto ai fornelli provando e riprovando ricette tradizionali e non, cercando spunti e ispirazione dai migliori chef. La creatività la ricerco nei ristoranti che frequento, sono sensibile al fascino di un piatto che riesca ad abbinare bellezza visiva ad un gusto sorprendente».
L’interrogatorio dell’uomo: solo la madre e l’ex l’avevano cercata
Davide Fontana, nelle oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Brescia, ha raccontato che nessuno in questi mesi ha cercato Charlotte Angie, che lui aveva ucciso a gennaio. «Solo la mamma con alcuni messaggi whatsapp e l’ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno» ha detto il 43enne impiegato di banca che ieri sera alle 22.39 è entrato nella caserma dei carabinieri a Brescia da uomo libero e ne è uscito da fermato finendo in carcere.
Ha confessato l’omicidio, la distruzione del cadavere e l’occultamento, prima dell’arrivo del suo legale. Da gennaio ad oggi ha utilizzato il telefono della donna. «Ho pagato anche l’affitto di casa sua» ha detto al pm Lorena Ghibaudo durante l’interrogatorio, per poi spiegare che aveva scelto Borno per averci passato dei giorni di vacanza in passato.
I depistaggi usando il telefono della vittima
«Non ho tempo adesso per i giornalisti e per spiegare perché ho lasciato il porno». L’assassino di Charlotte Angie, scriveva al sito Bsnews.it (che ha seguito passo passo la vicenda sin dalla segnalazione di un radio ascoltatore de “La Zanzara” su Radio 24), fingendo di essere la donna che invece lui stesso aveva ucciso mesi prima.
Al giornalista che chiedeva conto del fatto che i tatuaggi indicati dagli inquirenti sul cadavere a pezzi trovato a Borno fossero uguali a quelli dell’attrice hard, lo stesso assassino - fingendosi Charlotte Angie - aveva risposto via messaggio sabato scorso: «Ah ho capito mi hanno già detto diverse persone di quella ragazza. Io sto bene fortunatamente». Ma non aveva inviato il messaggio vocale richiesto dalla redazione. Un ulteriore indizio, decisivo.
ARTICOLI CORRELATI
CADAVERE RITROVATO A BORNO CHARLOTTE ANGIE CADAVERE RITROVATO A BORNO CADAVERE RITROVATO A BORNO CADAVERE RITROVATO A BORNO davide fontana 11 CADAVERE RITROVATO A BORNO CADAVERE RITROVATO A BORNO CADAVERE RITROVATO A BORNO davide fontana 5 CADAVERE A PEZZI BORNO IN VALCAMONICA TATUAGGI davide fontana 4 CADAVERE A PEZZI BORNO IN VALCAMONICA davide fontana 9 CADAVERE RITROVATO A BORNO CADAVERE RITROVATO A BORNO GIALLO DI BORNO IN VALCAMONICA davide fontana 3 CHARLOTTE ANGIE CHARLOTTE ANGIE