Kadyrov soldiers from Chechnya publicly tell in the video that the city of Mariupol was bombed by the Russian military.
— Oleksandra Matviichuk (@avalaina) April 11, 2022
You can hear a scary woman's scream “Natasha! Natashenka!” in the background, but after the shot the scream stops.#RussianWarCrimes pic.twitter.com/DaYyyTenfr
SEPARATISTI FILO-RUSSI, PRESO IL PORTO DI MARIUPOL
(ANSA) - "Il porto di Mariupol è stato liberato". Lo afferma il capo della repubblica separatista filo-russa di Donetsk, nel Donbass, citato dalla Tass.
UCRAINA: KIEV,33MILA ABITANTI MARIUPOL DEPORTATI IN RUSSIA
(ANSA) - Sono 33.000 gli abitanti di Mariupol che sono stati deportati con la forza in Russia e nei distretti temporaneamente occupati della regione di Donetsk. Lo ha annunciato la commissaria ucraina per i diritti umani Lyudmila Denisova nel suo canale Telegram, come riporta Unian. Nelle zone occupate della città "è in corso una brutale retata di civili, condotta con l'assistenza di collaboratori locali", ha detto Denisova.
A MARIUPOL «OGGI COMBATTEREMO LA BATTAGLIA FINALE: LE MUNIZIONI STANNO PER FINIRE, SAREMO UCCISI O FATTI PRIGIONIERI»
«Mariupol è stata devastata, ci sono decine di migliaia di morti. Ma nonostante questo, i russi non stanno fermando la loro offensiva».
Le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sono arrivate nella giornata di oggi, 11 aprile, durante un discorso al Parlamento della Corea del Sud. E sono parole che riflettono l’orrore di fronte a una città di oltre 400 mila abitanti ormai rasa al suolo da continui bombardamenti e combattimenti strada per strada. Mosca cerca da settimane, senza sosta, di prenderla per poter completare un corridoio terrestre che vada dal Donbass controllato dalle repubbliche autonomiste filorusse fino alla Crimea.
la distribuzione di aiuti umanitari a mariupol
A quelle di Zelensky si sono unite, però, altre parole: questa volta scritte su Facebook, sulla pagina della 36esima Brigata marina separata, che proprio a Mariupol sta combattendo.
«Quella di oggi sarà probabilmente l’ultima battaglia, perché le munizioni stanno per finire», si legge. Dopo una resistenza durata 47 giorni, e dopo aver fatto «tutto il possibile, e l’impossibile», per mantenere il controllo della città, i marines spiegano di essere pronti a combattere — ma anche di essere stati «respinti e circondati» dalle truppe russe.
«Sarà la morte, per alcuni di noi. E prigionia per gli altri».
I militari sostengono di aver combattuto senza rifornimento di munizioni, senza cibo, senza acqua: e ora le truppe di Mosca li avrebbero spinti nell’area delle acciaierie Azovstal e del porto. «Ci hanno circondati, e ora tentano di distruggerci».
«I feriti sono una montagna, quasi metà della brigata. Coloro che ancora sono in grado di reggersi in piedi tornano in battaglia. L’infanteria è stata completamente eliminata, le battaglie corpo a corpo sono condotte da membri dell’artiglieria, operatori radio, autisti, cuochi — persino l’orchestra».
Nel messaggio, la Brigata lamenta una mancanza di supporto da parte della leadership militare ucraina: «Abbiamo ricevuto solo una volta 50 proiettili, 20 mine, missili anticarro NLAW. Nient'altro, solo promesse non mantenute. Ci hanno dati per finiti».
Il messaggio è stato ripreso dall’agenzia Afp. Su Facebook, diversi utenti ne hanno messo in discussione l’autenticità.
A fine marzo, in una intervista con media russi, Zelensky aveva per la prima volta parlato di una possibile capitolazione di Mariupol. Il presidente aveva spiegato di aver detto ai soldati che ancora combattevano in quella città che potevano lasciarla per mettersi in salvo.
«Parlo con loro due volte al giorno. Ho detto loro: “Se capite di dovervene andare, e che sia giusto farlo, che potete salvarvi, allora fatelo. Lo capisco”».
cimiteri improvvisati a mariupol 2 cimiteri improvvisati a mariupol 5 crematorio mobile dei russi a mariupol