Eleonora Panseri per www.corriere.it
Avrebbe raggiunto la sommità del Vesuvio a 1.281 metri percorrendo un sentiero vietato ai visitatori il turista statunitense di 23 anni caduto sabato scorso nel cratere del Vesuvio per scattarsi un selfie.
Il ragazzo, soccorso dalle guide del parco, era insieme a tre familiari, tutti denunciati per invasione di terreni pubblici o a uso pubblico. Il 23enne ha riportato ferite lievi, escoriazioni su gambe, braccia e schiena, ma la bravata poteva finire in tragedia: ha infatti rischiato di fare un volo di oltre 300 metri.
La vicenda
L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 15.00 di sabato 9 luglio: nel tentativo di scattare un selfie, al turista sarebbe scivolato di mano il telefonino dentro il cratere e per cercare di recuperarlo si sarebbe calato anche lui nella bocca del vulcano. Avrebbe però perso l’equilibrio e sarebbe caduto per alcuni metri.
Il ragazzo è stato subito recuperato dalle guide vulcanologiche del parco che, avvistando con i binocoli alcune persone sulla parte alta del cratere, zona interdetta all’accesso in solitaria, si sono immediatamente recate sul posto. I soccorritori si sono calati a loro volta nel cratere e, una volta portato in salvo, gli hanno prestato le prime cure.
La denuncia
I Carabinieri Forestali sono arrivati sul luogo dell’incidente in un secondo momento e hanno preso in consegna l’uomo per portarlo in caserma e denunciare lui e i suoi familiari per invasione di terreni pubblici o a uso pubblico. Mentre dal presidente del Presidio permanente Vulcano Vesuvio e Figav-Confesercenti, Paolo Cappelli, sono arrivati i ringraziamenti alle guide per il lavoro svolto.
«Sono sempre sul cratere per salvaguardare l’incolumità dei turisti. Dunque, riconoscere la prontezza e la professionalità mostrata anche in questa occasione mi è sembrata la cosa più giusta da fare» — ha detto Cappelli — «Avendo parlato direttamente con chi ha prestato il soccorso, posso dire tranquillamente che sabato scorso sul Vesuvio hanno salvato una vita umana. Ringrazio ufficialmente tutto il gruppo delle guide appartenenti al Presidio Permanente Vulcano Vesuvio, sempre pronti e operativi in qualsiasi condizione».
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