AGNELLI, UNA FAIDA DI FAMIGLIA: LA MADRE CONTRO I FIGLI - MARGHERITA AGNELLI RIPORTA IN TRIBUNALE JOHN, LAPO E LAVINIA ELKANN PER INVALIDARE LA SUCCESSIONE DI SUA MADRE MARELLA CARACCIOLO (MORTA NEL 2019), “L'ACCORDO TRANSATTIVO” SULL'EREDITÀ DI GIANNI AGNELLI (DA CUI HA RICEVUTO ASSET PER OLTRE UN MILIARDO) E IL “PATTO SUCCESSORIO” DEL 2004 CON LA MADRE (CON IL QUALE HA RINUNCIATO ALL'EREDITÀ MATERNA) -  IL SUO OBIETTIVO E’ CANCELLARE TUTTI GLI ATTI DELL'EREDITÀ AGNELLI CHE HANNO CONSOLIDATO L'ASSETTO ATTUALE DEL GRUPPO EXOR (STELLANTIS, FERRARI ECC), CON AL VERTICE JOHN ELKANN…

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Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”

 

margherita agnelli margherita agnelli

Sono passati quasi 20 anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli e la sua eredità non trova pace. Oggi al tribunale civile di Torino, in udienza davanti alla giudice Nicoletta Aloj, si rinnova lo scontro tra gli avvocati di Margherita Agnelli e il pool di professionisti di John, Lapo e Ginevra Elkann. Madre contro figli. La prima intende invalidare la successione di sua madre Marella Caracciolo (morta nel 2019), «l'accordo transattivo» sull'eredità dell'Avvocato (da cui ha ricevuto asset per oltre un miliardo) e il «patto successorio» del 2004 con la madre (con il quale ha rinunciato all'eredità materna).

 

MARGHERITA AGNELLI E JOHN ELKANN MARGHERITA AGNELLI E JOHN ELKANN

Insomma tutti gli atti dell'eredità Agnelli che, tra l'altro, hanno consolidato l'assetto attuale del gruppo Exor (Stellantis, Ferrari ecc), con al vertice John Elkann. La successione di Marella, inoltre, doveva avvenire in Italia perché - sostiene Margherita - la madre non aveva residenza abituale in Svizzera. I secondi, gli Elkann, ribadiscono nella loro memoria che nel 2004 «due fondamentali accordi» erano stati «negoziati e liberamente sottoscritti proprio da colei che ora come nel 2007 vuole cancellarli dal mondo del diritto» e grazie ai quali ha ottenuto non meno di 1,2 miliardi.

 

MARGHERITA AGNELLI MARGHERITA AGNELLI

Tutto ciò riguarda il merito della controversia ma sul tavolo ora c'è una questione pregiudiziale: Torino può procedere (come vorrebbe Margherita) o deve rinunciare (come sostengono gli Elkann), dichiarando la litispendenza, dal momento che le stesse contestazioni sono, appunto, pendenti presso una Corte svizzera? La Convenzione Italo-Svizzera del 1933 regola la materia. Gli avvocati affilano i codici. Ma oggi, secondo fonti legali non ci sarà alcun verdetto.

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