Andrea Scaglia per Libero Quotidiano
Un fondoschiena ben fatto è l' unico legame tra Arte e Natura. (Oscar Wilde)
'il filo di perle' luciano ventrone
C' è qualcosa di paradossale e ignorante, in questa censura da algoritmo che giudica e seleziona le immagini che si possono pubblicare o meno sul maledetto Facebook, e però anche di irrimediabilmente attuale, se la si rapporta allo scomposto latrare degli sgrillettanti Torquemada da strapazzo, impermeabili a ogni vergogna e sempre pronti a mettere all' indice pensieri, parole, opere e opinioni di chi non s' allinea con la nouvelle vague tutta click e cazzate.
Certo è che, ammirando l' opera di Luciano Ventrone (pubblicata qui a fianco: guardatela, non è una foto, è un dipinto!) e riflettendo sul fatto che il social ci abbia messo una croce sopra, ritenendo che «mostri eccessivamente il corpo o presenti contenuti allusivi», si rimane quantomeno basiti.
Già pensare di soppesare l' arte in base al mutevole e comunque passeggero senso del pudore (ma quale, poi? ) è roba da malati di sesso. Se poi, con una considerazione non particolarmente acuta ma indiscutibile, si considera come proprio su Facebook passino video che mostrano il peggio dell' umanità, ecco, può pure scappare un' imprecazione davvero degna di questo nome.
SCURE VIRTUALE
Il culo è lo specchio dell' anima. (Tinto Brass)
Chiedere a Vittorio Sgarbi, allora. È lui che, con Cesare Biasini Selvaggi, ha curato la mostra di Ventrone, a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, inaugurata lo scorso 15 aprile nella spendida chiesa monumentale di San Francesco. S' è poi permesso, impenitente libertino, di pubblicare su Facebook il post contenente tra l' altro l' immagine de "Il filo di perle", questo il titolo dell' opera in questione.
Ed è scattata la scure virtuale.
Lui, Sgarbi, replica provocatoriamente: «Il culo è pura forma. Il culo è musica. Il culo è potere. Non per caso, la formula che indica la fortuna è legata al culo e alla sua dimensione. E, ovviamente, il culo è il più universale obiettivo erotico. La ragione è semplice: il culo è maschile e femminile, ha il pubblico più vasto di amatori». E questa non è un' opinione, è aritmetica.
Peraltro, non è la prima volta che Sgarbi incappa in problemi del genere. Sempre Facebook - pazzesco che il social abbia ormai acquisito, nella percezione delle persone, una sorta di individualità, ci si riferisce a lui come a una persona, o meglio a un' entità sovrannaturale - Facebook, dicevamo, aveva già aggiudicato alla precedente mostra curata dal critico d' arte, "Seduzione e potere", il bollino rosso riservato alle opere considerate "non appropriate a un pubblico non adulto", e questo perché si trattava di una rassegna allestita per raccontare come la bellezza femminile fosse raffigurata dagli artisti del Cinquecento e del Seicento. Niente, non c' è arte che tenga: la censura di quest' epoca triste e falsamente puritana non fa eccezioni. Caratteristica, questa, che contraddistingue gli ignoranti di ogni secolo.
Il mio sedere: tu lo ami, il mio sedere? (Brigitte Bardot nel film "Il disprezzo")
Ed ecco, aldilà dell' episodio specifico è proprio questo, il punto. Quest' ipocrita perbenismo da tastiera, gemello di quello che, nel nome di un malinteso senso di rispetto per le donne, confonde un magari invadente complimento all' avvenenza femminile con la molestia e persino lo stupro, ottenendo come risultato l' insopportabile burocratizzazione del rapporto fra i sessi - e non solo nel senso carnale del concetto.
Un ribaltamento di sostanza e apparenza, che poi è proprio ciò che vuole esprimere Ventrone con i suoi quadri. Dipinti così perfettamente realistici da sembrare fotografie, finzione che può sostituirsi alla realtà, parvenza ingannevole che, a un occhio mal educato, si sovrappone alla natura.
VITTORIO SGARBI E LUIGI DI MAIO
L' opera di Ventrone diventa in questo modo riflessione su quel che siamo e quel che vorremmo essere. Ma a Facebook non interessa: "lui" vede la schiena nuda, la collana che s' adagia su un seno pittoricamente intravisto, e soprattutto il culo. Vede e provvede, censurando. Maledetti malpensanti.
TUNNEL CONFORMISTA
La patria, l' onore e la libertà non sono niente. L' universo intero gira intorno a un paio di chiappe. (Jean Paul Sartre)
E come se ne esce, da questo bavoso tunnel di conformismo analfabeta e sessuofobico, che non si limita a ispirare campagne mediatiche a suon di cancelletti (###) ma pretende anche di irrompere nei musei - per ora solo indirettamente - con l' arroganza del potere che tutto controlla ed etichetta?
luciano ventrone antichi sapori
Di certo non con leggi liberticide o disposizioni moralisticheggianti - e comunque per rispondere al quesito ci vorrebbe un intellettuale o un filosofo, mica un misero articolo di giornale.
Per quel che ci riguarda, proprio riferendosi a questo furore censorio e agli autonominati guardiani della moralità pubblica e virtuale, e perdipiù visto l' argomento, ci sentiamo di concludere con l' aforisma di uno psicologo.
La stupidità è come il culo: di solito si nota solo quella degli altri. (Giovanni Soriano) Trovato su internet, naturalmente.