APPENDINO, TUTTE LE STRADE PORTANO A REAM - IL VILLAGGIO DELLA JUVE STOPPATO DALLA DITTA CHE INGUAIA LA SINDACA PENTASTELLATA DI TORINO - L'INGRESSO DI 'REAM' NELLA PARTITA HA FERMATO I LAVORI. IL COMUNE DEVE 5 MILIONI ALLA SOCIETÀ, MA IL DEBITO È SCOMPARSO DAL BILANCIO – E C’E’ CHI SOSTIENE CHE IL CASO SIA ALL’ATTENZIONE DI BANKITALIA...

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Fabio Amendolara per la Verità

appendino appendino

 

I rapporti con la Ream, un colosso del potere finanziario piemontese, stanno mettendo a rischio la tenuta del sindaco pentastellato di Torino Chiara Appendino, accusato di aver fatto sparire dal bilancio un debito da 5 milioni di euro. Non solo, i legami con la Ream potrebbero mettere in ansia anche i tifosi juventini.

 

Al centro della questione c' è un investimento immobiliare proprio a un passo dall' Allianz stadium, dove la squadra regina d' Italia ha deciso di realizzare il J Village con la sua nuova sede, l' area sportiva, un hotel, una scuola internazionale e un negozio di prodotti con il marchio bianconero, unici nella loro concezione. Ma l' avveniristico villaggio targato Juve si è fermato a un passo dal suo completamento e al centro del giallo sullo stop ai lavori, che risale a venerdì 1 giugno, ci sarebbe proprio la Ream.

 

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ll prossimo ritiro della squadra era già previsto su quei campi e nelle stanze dello Juventus hotel. L' impresa che stava eseguendo i lavori (la Pessina costruzioni spa) andava avanti spedita, rispettando il cronoprogramma nonostante gli inevitabili imprevisti da cantiere dovuti a continue modifiche progettuali richieste dalla Juventus. Sembravano tutti pronti a festeggiare la realizzazione di un progetto unico nel suo genere.

Roba da fare invidia anche alle più grandi e blasonate squadre continentali: dal Real al Bayern, fino ai due Manchester e al Barcellona.

 

Poi il fondo immobiliare proprietario dell' area ha deciso di cambiare la società di gestione del risparmio (si parla di un investimento da 100 milioni di euro) che gestisce in maniera operativa tutte le strutture. Mente dell' operazione è stato Aldo Mazzia, ex giocatore della Juve, diventato direttore finanziario e uomo dei conti bianconeri. E così la società che ha gestito il fondo nella fase iniziale del progetto, l' Accademia (di proprietà della Banca del Sempione), nel mese di dicembre del 2017 è stata sostituita da Ream, braccio operativo delle Fondazione Crt, organismo di origine bancaria che opera per lo sviluppo di Piemonte e Valle d' Aosta.

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Alla guida di Ream e di Crt c' è il professore di lettere settantenne Giovanni Quaglia da Cuneo, che di Crt è presidente e in Ream è al timone del Cda. Nella compagine societaria ci sono nomi del calibro di Francesco Profumo, ex presidente del Cnr e ministro del governo di Mario Monti, e di Attilio Befera, ex presidente e amministratore delegato di Equitalia e direttore dell' Agenzia delle entrate.

 

In Piemonte, essendo una piccola potenza economica, è considerata una grande camera di compensazione del potere torinese. I soci principali sono alcune fondazioni bancarie piemontesi e di recente ha fatto il suo ingresso nella compagine anche la Compagnia di San Paolo, presieduta da Profumo. Un ambiente, quello della finanza sabauda, che per anni ha mantenuto strette relazioni con il centrosinistra (prima dell' Appendino, Ds e Pd hanno amministrato per 15 anni). Un potere che Appendino non ha scardinato, malgrado gli iniziali intenti bellicosi (il suo primo atto da sindaco fu chiedere la testa di Profumo dalla Compagnia di San Paolo).

 

CHIARA APPENDINO CHIARA APPENDINO

Anzi, la pentastellata ha tenuto rapporti così collaborativi con il sistema finanziario torinese da dover gestire critiche opposte, ossia di eccessiva contiguità, e il duro colpo di un avviso di conclusione delle indagini preliminari per il debito da 5 milioni scomparso dal bilancio della capoluogo piemontese per la riqualificazione dell' area ex Westinghouse, a quanto pare su richiesta dell' allora capo di gabinetto Paolo Giordana, uomo trasversale, passato da An al Pd e dall' impegno per la prima campagna elettorale di Fassino alla scoperta di Appendino.

 

giovanni quaglia giovanni quaglia

Anche in questa vicenda c' è una storia di speculazione edilizia. I 5 milioni di euro al centro dell' inchiesta sono la caparra versata da parte della Ream per esercitare un diritto di prelazione sul progetto di riqualificazione dell' area. Il debito era stato contratto dalla precedente giunta, ma poiché Ream ha deciso di non esercitare la prelazione, il Comune avrebbe dovuto restituire quei 5 milioni nel 2017.

 

Ma questo debito che avrebbe permesso di realizzare davanti al Palazzo di Giustizia un centro congressi e un supermercato non sarebbe stato inserito nel bilancio. La Appendino ha ereditato anche la patata bollente dell' operazione Continassa (così è denominata l' area sulla quale sorge il J Village), considerata un regalo della giunta Fassino alla Juve per via di quell' accordo chiuso a 0,58 euro al metro quadro.

 

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Come sempre, quando c' è puzza di affari, c' è qualcuno della mala che allunga le mani. O che, almeno, ci prova. Per la Continassa si è mossa la 'ndrangheta, che stando alle rivelazioni di un pentito, Domenico Agresta, detto Micu McDonald, tentò di entrare in partita realizzando dei negozi attorno allo stadio. Non se ne è fatto nulla per l' arresto del boss che avrebbe dovuto finanziare il business. Scongiurato il pericolo della criminalità organizzata, tutti pensavano che sarebbe filato tutto liscio. E invece no.

 

befera befera

La decisione di aprire le porte alla Ream guidata da Quaglia ha creato le prime frizioni. E in sede di deliberazione del fondo immobiliare c' è stata proprio l' opposizione della Pessina costruzioni, che nell' affare Continassa è anche la seconda società quotista, per mole dell' investimento (con 10 milioni di euro sui cento totali), dopo la Juventus. Pochi mesi dopo sono saltati fuori ritardi prima non contestati (e che la Pessina ritiene inesistenti) e i certificati di pagamento per una ventina di milioni di euro sugli stati di avanzamento sono stati congelati.

 

Nel frattempo la gara per la gestione dei servizi di property management (ossia il supporto per l' ottimizzazione degli utili sugli investimenti immobiliari), del complesso del J Village indetta dalla Ream se l' è aggiudicata una società romana del settore immobiliare, la Revalo spa, nella cui compagine azionistica si ritrova la Fondazione cassa di risparmio di Torino presieduta proprio da Quaglia, a capo anche della Ream. E c' è chi sostiene che il caso sia già all' attenzione di Bankitalia.

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