1 - UN INCONTRO IN CHAT FINITO MALE (O BENE?)
Lettera a “il Venerdi’ - la Repubblica”
Ci siamo incontrati in un sito per single, una faccia simpatica sul profilo, ma frasi infuocate contro le donne, mi ha incuriosito e gli ho scritto, nel mio profilo non c'era nemmeno la foto. Mi ha risposto e abbiamo cominciato a parlare, non ci siamo più fermati. Tutti e due di Roma, avremmo potuto incontrarci subito, ma io ero in partenza e avremmo dovuto aspettate tre giorni.
Ha accettato e gli ho mandato la mia foto per correttezza e così è cominciata la nostra storia d'amore virtuale. Ebbene sì, un vero e proprio innamoramento, graduale ma crescente, ci siamo raccontati, descritti. Abbiamo giocato con le parole, mandato foto, scritto citazioni da film, parlato di libri, viaggi, dei nostri gusti e di quello che avremmo voluto da un futuro rapporto sentimentale, abbiamo anche litigato e fatto pace.
Entrambi sessantenni, io single, lui divorziato con tre figli, ci sentivamo e ci comportavamo, sempre virtualmente, come due quindicenni, sensazione bellissima, confessandoci di non aver provato mai niente del genere con questa modalità.
Abbiamo passato tre giorni praticamente incollati al telefono, primo pensiero del mattino e ultimo della sera, cuore a mille, emozioni e sensazioni che da tempo non provavamo, non siamo mai scaduti nel volgare, stupendoci ogni momento di quello che ci stava succedendo. Certo la sintonia c'era, le affinità sentimentali e di vita erano reali, giorni e giorni sotto l'effetto di una droga, evidentemente ne avevamo gran bisogno.
Poi ci siamo incontrati e la magia è sparita nel giro di qualche ora, è stato subito chiaro per entrambi che mancava una cosa importante: l'affinità fisica, non ci siamo piaciuti. Ci siamo salutati con civiltà, ringraziandoci per il regalo inaspettato che ci siamo fatti.
Come me immagino che mille altre persone abbiano vissuto tutto questo, soprattutto oggi che gli incontri reali, almeno alla nostra età, sono sempre più rari. Questi siti sono solo un mezzo in più per incontrarsi, è vero che si possono fare anche esperienze spiacevoli soprattutto se le persone non sono sincere, ma basterebbe usarli correttamente.
2 - LA RISPOSTA DI NATALIA ASPESI
Insieme vi siete amati virtualmente, insieme, nella realtà, non vi siete piaciuti. Per fortuna sia l'amore che la delusione sono stati reciproci, sarebbe stato triste se l'incendio fosse continuato nella vita per uno e per l'altro no. Certo meglio se il virtuale fosse continuato nel reale. Non riesco a immaginarmi la gioia, forse il batticuore di incontrare una persona cui ci si sente così vicini, guardarsi e di colpo sentire l'impossibilità di volersi bene sul serio, dalla finzione alla vita. Io non ho mai fatto uso di questi siti, neppure per curiosità.
Ma forse se lo facessi cercherei appunto un amico, un'amica di solo Internet, non vorrei mai espormi non solo a una delusione, ma neppure a incontrare un'altra persona, una persona nuova che fino a quel momento non ha fatto parte della mia vita. Se un'amicizia, un reciproco interesse, nasce nel buio epistolare o web, penso che tale debba rimanere. La sua esperienza conferma come incontrarsi, piacersi, amarsi è prima di tutto un'esperienza dello sguardo, della pelle, del corpo. Il resto può venire dopo, ma anche no.