AVANCES, C’È POSTO – A SVELARE LE MOLESTIE DEL PRESIDE SU SETTE STUDENTESSE DI UN LICEO IN PROVINCIA DI CATANIA È STATA UNA RAGAZZINA DI 15 ANNI: IN PASSATO LEI AVEVA GIÀ RICEVUTO "ATTENZIONI" MA, UNA VOLTA, DURANTE UN ABBRACCIO, SPINSE LA MANO DELLA GIOVANE AL SUO “PACCO”, EPISODIO CHE LA SPINSE AD ANDARE AI CARABINIERI – GRAZIE ALLE MICROSPIE PIAZZATE NELL'UFFICIO DELL’INSEGNANTE, GLI AGENTI VIDERO COME TOCCAVA LE STUDENTESSE E DICEVA LORO FRASI VISCIDE COME “TI MORDO SE NON STUDI. TI SCULACCIO” - LUI, DOPO AVER MESSO "LIKE" SUI SOCIAL ALLE GIOVANI, LE CONVOCAVA CON LA SCUSA DI...

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1 – «IL PRESIDE ABUSAVA DI NOI NEL SUO UFFICIO A SCUOLA» LE ALUNNE LO FANNO ARRESTARE

Estratto dell’articolo di Lara Sirignano per il “Corriere della Sera”

 

MOLESTIE SESSUALI MOLESTIE SESSUALI

Ha aspettato mesi prima di parlare. Poi si è fatta coraggio e ha raccontato ai familiari gli abusi sessuali subiti dal preside della scuola, un liceo in provincia di Catania. I genitori l’hanno convinta a rivolgersi ai carabinieri che l’hanno ascoltata per ore. Una testimonianza ricca di particolari quella della vittima, che non si è limitata però a raccontare le «attenzioni» morbose del dirigente scolastico:

 

«Lo ha fatto anche con altre», ha svelato agli inquirenti la 15enne, dando loro i nomi di altre sei studentesse, tutte minorenni. Ieri i militari dell’Arma hanno notificato al preside 61enne, che insegnava educazione fisica, una ordinanza di arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale e tentata violenza sessuale. Una misura cautelare che si aggiunge alla decisione presa a giugno dalla Regione, evidentemente al corrente dell’inchiesta, di non rinnovare al docente l’incarico di dirigente, che era a scadenza annuale.

molestie a scuola molestie a scuola

 

Il velo è stato sollevato a maggio scorso, ma tra i corridoi le voci sulle strane convocazioni in presidenza di alcune studentesse giravano da un po’. Nessuno però aveva mai scelto la strada della denuncia. Perché le violenze cessassero c’è voluta una ragazzina di 15 anni che ha raccontato d’aver subito per mesi una sorta di assedio cominciato con like messi dal professore alle sue foto su Instagram e proseguito con ripetute richieste di incontri con il pretesto di discutere del suo rendimento scolastico.

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Ma, chiusa la porta dell’ufficio, il docente faceva altro: abbracci, frasi amorose, richieste di «bacini», frasi come «ti mordo se non studi» e tentativi di approcci sessuali, non riusciti solo per la reazione della ragazza. Sarebbe stata proprio un’avance più ardita delle altre a spingere la 15enne a rivolgersi ai carabinieri e a rivelare loro tutto, compreso l’essere a conoscenza di storie simili alla sua. Almeno sei.

 

Il resto lo hanno fatto gli investigatori che hanno sentito le altre studentesse coinvolte in presenza di una psicologa. I loro racconti sono stati tutti molto simili a quelli della amica. Le alunne chiamate in ufficio e il preside, una volta rimasti soli, che diceva «vi sculaccio se non studiate» e le avrebbe palpeggiate. In una occasione, durante un abbraccio, avrebbe spinto la mano della minore contro le sue parti intime. […]

 

2 – “PRIMA I LIKE SUI SOCIAL POI VOLEVA BACI” VIOLENZA SU 7 ALLIEVE, PRESIDE ARRESTATO

Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

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[…] Il professore Santo Digeronimo, 61 anni, aveva attenzioni morbose per la studentessa, fra abbracci, baci e proposte scabrose. Fino a quando, a maggio, la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare: un giorno si è presentata alla stazione dei carabinieri del suo paese e ha chiesto di parlare con il comandante.

 

Così, è iniziato un lungo racconto, liberatorio, che nei giorni scorsi ha portato all’arresto del preside, con le accuse pesanti di violenza e tentata violenza sessuale. Non solo nei confronti della quindicenne, ma anche di altre sei studentesse del liceo artistico. […]

 

E poi ha convinto le compagne, una ad una, a raccontare le violenze che proseguivano, ormai da mesi, nella stanza del preside. Questa storia potrebbe non essere finita qui. Ecco perché i carabinieri della Compagnia di Caltagirone, diretti dal capitano Giorgia De Acutis, rivolgono un appello a farsi avanti ad altre, eventuali, vittime. Peraltro, a settembre, il preside è stato rimosso dall’incarico ed è tornato a fare il professore di educazione fisica, anche se nello stesso liceo. Adesso, dopo l’arresto, la scuola prova a riconquistare serenità.

 

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Ma l’inchiesta resta comunque una ferita profonda in una piccola comunità come quella di Grammichele. Com’è possibile che sia accaduto tutto questo senza che nessuno se ne sia accorto? Il preside, interrogato dal giudice delle indagini preliminari, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma, poi, chiuso il verbale, ha fatto delle dichiarazioni spontanee. «Faccio da quarant’anni il docente — ha detto — . E qualche atteggiamento di confidenza nei confronti delle alunne si prestava forse a interpretazioni alternative. Ma non c’era alcuna intenzione di fare nulla alle ragazze». L’ormai ex preside continua a parlare di un «equivoco ».

 

molestie molestie

Però i verbali delle sette vittime ricostruiscono episodi precisi, dettagliati. «Mi ha chiesto dei bacini», ha raccontato una studentessa. «Mi ha proposto di darmi dei morsi», ha detto un’altra vittima. «Mi ha baciata sul collo — ha messo a verbale un’altra ragazza finita nel vortice di questa brutta storia — ma l’ho subito respinto». A una studentessa il preside ha detto che «l’avrebbe sculacciata se non avesse studiato». […]

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