Alberto Simoni per “La Stampa”
La scure delle sanzioni americane contro la Russia arriva sempre più vicina a Putin. L'ultimo giro di misure punitive, infatti, colpisce Alina Kabaeva, nata a Tashkent nel 1983, ex ginnasta olimpica che nel comunicato del Dipartimento del Tesoro in cui si annuncia il provvedimento viene definita in «rapporti molto vicini con Putin».
Una relazione che Putin ha sempre smentito senza aver ottenuto grandi effetti. Kabaeva, già deputata di Russia Unita nel 2007, attualmente guida il National Media Group, molto vicino al Cremlino. «Non si sa - ragionavano i critici del Cremlino quando venne nominata - a quale titolo» se non la vicinanza allo zar Vladimir.
All'inizio del conflitto in Ucraina si era sparsa la voce che Alina si fosse rifugiata sulle Alpi svizzere. Ma la versione non ha mai trovato riscontri.
Altra esponente dell'élite russa finita nel mirino Usa è Natalya Popova, vicedirettrice della società tecnologica Innopraktika. La mossa americana ha però soprattutto colpito il sistema industriale russo, inibendo la NMK, colosso del settore dell'acciaio, e due sue sussidiarie. Il suo presidente Viktor Rashnikov è stato messo sotto sanzioni.
Anche il Dipartimento di Stato ha stilato una lista di entità e società da colpire. Fra queste ci sono principalmente compagnie legate al mondo della tecnologia e della difesa. E' la strategia per ridurre la capacità russa di costruire pezzi di ricambio e materiale bellico da impiegare in Ucraina. Il Dipartimento di Stato ha anche imposto restrizioni sui visti (e quindi sulla circolazione) a 893 funzionari russi, militari e civili direttamente coinvolti nel conflitto a Kiev.
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