Francesco Tortora per www.corriere.it
La prima udienza è fissata per il prossimo 9 gennaio, ma già da diversi giorni la battaglia legale tra il conte Loïc Chiroussot de Bigault de Cazanove e gli attuali proprietari del marchio di champagne che porta il nome del casato sta appassionando la Francia. A provocare lo scontro è stata la decisione dell'azienda di scegliere come testimonial per l'ultima annata del prestigioso marchio «Charles de Cazanove» Clara Morgane, ex pornostar e oggi personaggio televisivo molto popolare Oltralpe. Il nobile ha definito oltraggiosa la decisione della società e l'ha trascinata in tribunale per difendere l'onore di famiglia.
CONFEZIONE RIVESTITA DI PIZZO
Nella nuova pubblicità del marchio l'ex pornostar è immortalata in una posa provocante accanto alla bottiglia di champagne rosé, rivestita di pizzo. I nomi di Clara Morgane e della famiglia del conte sono accostati e ogni bottiglia di questa produzione limitata costa 50 euro: «Sono davvero scioccato - ha dichiarato il conte a "L'Union", quotidiano locale della regione francese Champagne -. È semplicemente oltraggioso! Vengo da una grande famiglia di nobili francesi che si sono distinti nella Resistenza... Associare questo marchio a una persona che ha realizzato film pornografici è inconcepibile».
LA FONDAZIONE E LA VENDITA
LOIC CHIROUSSOT DE BIGAULT DE CAZANOVE
Charles de Bigault de Cazanove, trisavolo del conte, fondò nel 1811 l'azienda di champagne che fu gestita dalla famiglia fino agli anni '80, quando è stata venduta. Il nome del marchio è rimasto invariato e gli attuali proprietari non hanno voluto commentare la vicenda. Il conte ha spiegato di non avere «nulla contro questa signora» ma di voler difendere «i suoi diritti ereditari e patrimoniali». «Ci è stato concesso un titolo nobiliare da San Luigi (re Luigi XI). I miei antenati si rivolterebbero nella tomba. Il generale de Gaulle era un amico di famiglia e anche lui si sarebbe rivoltato nella tomba».
L’IRONIA DELL’EX PORNOSTAR
L'avvocato del conte, Maître Ludot, sostiene che, sebbene la proprietà sia stata alienata dalla famiglia più di 30 anni fa, la questione legata alla «proprietà intellettuale» rimane: «È' chiaramente illecito l'uso del cognome (del conte) e della sua famiglia in un'impresa commerciale che si fa promuovere da una pornostar. Il nome di famiglia costituisce un diritto inalienabile dell'individuo». Da parte sua Clara Morgane è intervenuta nella diatriba in tono scherzoso e ha preso in giro il discendente del celebre casato: «Immagino che questa vicissitudine non gli abbia impedito di assaggiare il nostro delizioso nettare - ha ironizzato -. Propongo di mandargli una bottiglia in modo che possa avere un buon momento di emozioni liberatorie».
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