Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
È un calendario atipico per la rapidità con cui cerca subito attenzione. Entro agosto si sarà già giocato Juve-Napoli e Roma-Lazio, ma anche Atalanta-Torino. In realtà l' andamento è collinare, non c' è insistenza nella durezza. Se prendiamo le prime otto squadre dell' anno scorso e le valutiamo nelle prime cinque giornate, cioè il vero inizio, la vera partenza, dopo cambiano ritmi e stagione, scopriamo che su 40 partite solo 7 sono confronti diretti, meno del 20 per cento. La diversità di questo calendario non è nella durezza, ma nell' irriverenza con cui abbatte antiche tradizioni.
napoli arsenal insigne ancelotti 1
I derby di Roma e Milano arrivano ancora in piena estate, in fasi quasi sperimentali. Sono sempre state partite da stagione piena. Era una specie di omaggio all' importanza , si aspettava la fine dei collaudi. Arriva subito anche Juve-Napoli: si può usare un vecchio slogan del calcio e dire che questo favorisce il Napoli che ha mantenuto la stessa squadra e lo stesso tecnico, ma credo che il vantaggio del Napoli sia un altro, non dover pensare alla Juve per tutta la stagione. Dopo otto giorni di campionato sarà quasi soltanto un confronto indiretto, resterà al duello solo un' occasione su 36 altre giornate. Quasi una liberazione. Ha un inizio rapido il Milan, al contrario di un anno fa.
Gli servirà per acquistare fiducia. È alla fine normale anche quello della Juve, nelle prime 5 partite ha due avversari esordienti e due finiti a maggio in fondo alla classifica. Partire bene è meglio che partire male, ma non è il calendario a decidere. Si allarga e si stringe per tutti, è un elastico, non un destino. Prima accadeva spesso che le piccole mettessero in difficoltà le migliori nelle prime partite. Ora il calcio è cambiato, la differenza tra sei-sette squadre e le altre è diventata troppa per creare sorprese. Comunque buon viaggio a tutte.
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