Gioielli antichi dal valore di circa 1 miliardo di euro: è il bottino di un furto clamoroso, avvenuto lunedì all’alba nella sala delle famosissime «Gruene Gewoelbe» (Volte verdi) nel castello di Dresda. La polizia ha confermato il fatto e i ladri si sono dati alla fuga, secondo quanto riporta la Bild, che parla del «furto d’arte più clamoroso della storia del dopoguerra».
Il bottino è composto per lo più di gioielli antichi mentre sono stati tralasciati vasi e dipinti, probabilmente perché troppo ingombranti. Il castello è stato circondato dalle forze di sicurezza tedesche ma gli autori del furto erano giù riusciti a fuggire. Secondo la polizia locale, si trattava di due persone che sono state riprese dalle telecamere del circuito interno del castello. «Ma non è escluso che ce ne fossero altri all’esterno», ha spiegato il presidente della polizia criminale, Volker Lange.
Sono entrati da una finestra
Secondo la ricostruzione, i malviventi sono entrati da una finestra laterale, hanno segato una grata e rotto il vetro. Poi si sono diretti senza esitazione verso una delle vetrine della sala, distruggendola. Tra i preziosi trafugati ci sono tre guarnizioni di brillanti e di diamanti, ha riferito la direttrice generale delle Collezioni d’arte statali di Dresda, Marion Ackermann, davanti ai giornalisti.
La caccia ai ladri è scattata subito, «ma non siamo ancora riusciti a mettere in atto alcun successo nell’indagine», ha ammesso il capo della polizia di Dresda, Joerk Kubiessa. Gli inquirenti ritengono che i malviventi siano fuggiti in auto.
Ad appena 10 minuti dalla prima segnalazione, già 16 volanti della polizia erano alla caccia dei responsabili. Sono stati attivati non solo tutti i distretti locali della polizia e le forze dell’ordine in Brandeburgo, il Land confinante, nonché la polizia federale. Gli inquirenti sono convinti che i ladri abbiano potuto contare su una talpa all’interno del museo.
«Speriamo non trovino mercato»
«Inutile dire quanto siamo scioccati dalla brutalità di questo furto», ha aggiunto Marion Ackermann, nella conferenza stampa dopo il maxi-furto. «Speriamo che non trovino mercato», ha aggiunto. Come detto, la polizia e i responsabili del polo museale hanno spiegato che ad essere rubati sono stati «tre parure di diamanti e brillanti del diciottesimo secolo di valore inestimabile».
DAGONEWS
Gioielli antichi dal valore di circa 1 miliardo di euro: è il bottino di un furto clamoroso, avvenuto al "Gruenes Gewoelbe" (Volte verdi) di Dresda. La polizia ha confermato il fatto e i ladri si sono dati alla fuga, secondo quanto riporta la Bild, che parla del furto d'arte più clamoroso della storia del dopoguerra.
Il Gruenes Gewoelbe è stato preso d’assalto questa mattina: alle 5 i ladri hanno interrotto la corrente nell’edificio e hanno sfondato una finestra del museo. I malviventi sono fuggiti su una berlina e si spera che adesso vengano individuati grazie all’ausilio delle telecamere di videosorveglianza.
La scorsa notte un incendio era scoppiato su un ponte vicino e la polizia ritiene che l’evento possa essere collegato al furto: le autorità devono ancora rivelare esattamente quali articoli sono stati rubati e confermare il valore dei beni rubati.
«Non solo le nostre raccolte, ma il nostro popolo è stato derubato - ha affermato il ministro presidente della Sassonia Michael Kretschmer - Non è possibile comprendere la storia del nostro stato senza il Gruenes Gewoelbe e le raccolte di opere d’arte».
Un furto d'arte da 1 miliardo di euro sarebbe sicuramente il più grande della storia, superando il colpo da 500 milioni di dollari del Gardner Museum di Boston di circa 30 anni fa: due ladri travestiti da agenti di polizia rubarono 13 opere d'arte nel marzo 1990. Il furto rimane ancora irrisolto e senza colpevoli.
Il museo di Dresda fu fondato da Augusto il Forte nel XVIII secolo e ospita migliaia di oggetti tra cui monete e gioielli storici. Al momento uno dei suoi tesori più preziosi - un diamante verde naturale da 41 carati - è in prestito a New York.
Il museo ospita anche un moro tempestato di smeraldi e uno zaffiro da 648 carati donato dallo zar Pietro I di Russia. Non è noto se uno di questi oggetti sia stato rubato. Nel 2010, l'allora direttore del museo Martin Roth si vantava in un'intervista con Die Welt che il Gruenes Gewoelbe era "sicuro come Fort Knox".
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