Lettera di Valter Vecellio a Dagospia
Caro Dago,
Ennio Flaiano rimpiangeva, a ragione, i cretini di una volta; che almeno erano autentici, non adulterati, non “intelligenti”.
Questa storia della stella brigatista incisa su un ascensore del “TG2”. Conosco bene, quell’ascensore: in venti e più anni l’avrò preso diecimila volte. E’ su un atrio, e dà su un corridoio dove ogni giorno, da mane a sera, transitano liberamente centinaia di persone. Non solo del “Tg2”. Di tutta Saxa Rubra, specie quando piove, per andare al bar o alla mensa. Capirai, quando ho letto che la DIGOS si era mobilitata per cercare di capire chi poteva averla incisa. Come risalire a chi scrive puttanate nelle pareti dei cessi pubblici.
Ora viene fuori che quella scritta magari ci poteva essere dal dicembre 2021, e solo ora qualcuno se ne è accorto, diciamo che forse il caso non per caso fa le cose. E’ servito per distrarci dall’esibizione del direttore del “Tg2” alla convention di Fratelli d’Italia? Chissà. C’è chi va a quelle del Partito Democratico e nessuno dice nulla; perché prendercela con Sangiuliano se va dove ritiene? C’è ancora libertà di movimento e parola.
Infatti, per tornare alla “stella”, di questa "libertà" s’è fatto ampio uso:
"Gesto intimidatorio vergognoso" (presidente del Senato, Elisabetta Casellati).
"Grave minaccia. La libertà di informazione non si tocca" (Giuseppe Conte).
"Gesto inqualificabile e vigliacco doppiamente da condannare perché rivolta a operatori dell'informazione" (Enrico Borghi, PD).
"L'informazione libera è un pilastro indiscutibile della democrazia" ( Giorgia Meloni).
“Nessuno spazio al fanatismo e all'intimidazione dei giornalisti, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo". (Matteo Salvini). E poi Ettore Rosato, Luigi Di Maio, Maurizio Gasparri...
Stampa romana chiede "alle forze dell'ordine di fare piena luce sulla comparsa di una stella a cinque punte, che richiama le brigate rosse, in un ascensore della redazione del tg2 a Saxa rubra". In una nota esprime solidarietà "alle colleghe e ai colleghi per il tentativo di intimidazione, convinti che il loro lavoro non subirà alcun tipo di condizionamento".
L’Usigrai: "Solidarietà alle colleghe e ai colleghi del Tg2 per quanto accaduto. Si faccia velocemente chiarezza e si individuino gli autori del gesto. Libertà, autonomia e indipendenza dell'informazione di servizio pubblico non possono essere oggetto di intimidazione".
Ah, Flaiano! E comunque, ragazzi: un cretino o una cretina incidono il simbolo delle BR, e scoppia questo finimondo, e la nostra libertà, indipendenza, autonomia viene pregiudicata per questo? Ridicoli e patetici. Qualcuno dovrebbe darsi davvero una regolata.
Le minacce alla libertà di informazione e conoscenza sono altre, le abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Per esempio: ci siamo o no accorti che siamo al 9 maggio, che il 12 giugno si voterà per ben 5 referendum sulla giustizia, e su questo nessuna informazione se non striminziti servizietti con incomprensibili grafiche, ma nessun confronto, nessun dibattito, niente…? Sono cinque quesiti che intaccano una piccola parte del potere corporativa della magistratura associata. Ma naturalmente, zitti; e Mosca.
Valter Vecellio