Estratto dell'articolo di Pierpaolo Albricci per www.italiaoggi.it
Sarà un giornalista parlamentare che a Westminster si muove con la stessa disinvoltura con cui attraversa il Transatlantico di Montecitorio a promuovere la cultura italiana a Londra. Francesco Bongarrà, da oltre vent’anni giornalista parlamentare dell’Agenzia ANSA, è stato nominato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra, la “cultural powerhouse” con il compito di promuovere la lingua, la cultura, il design, la musica, l’arte ed il bello del Bel Paese nella società inglese.
Bongarrà è uno di quei siciliani dalla cultura profonda seppur non ostentata, che guarda il mondo in maniera disincantata con occhi curiosi ed intelligenti. Un punto di riferimento assoluto in Parlamento: per cronisti e politici. “Le notizie siglate FLB sono Cassazione”, raccontano a Montecitorio.
Ma Bongarrà è soprattutto un ircocervo siculo-britannico. Ha il profilo giusto per la missione da svolgere, il che è un buon segno per il Paese. Dopo aver raccontato da Palermo le stragi di mafia dopo il 1992 per l’Osservatore Romano, la Reuters, il Times e la BBC, ha “coperto” Londra per l’ANSA (che lo ha mandato anche a Berlino e Buenos Aires, visto, oltre all’inglese, che parla correntemente anche il tedesco e lo spagnolo).
Dopo gli studi universitari ad Aberdeen, in Scozia, approda a Londra. Alla redazione Esteri del Times quello che Francesco Cossiga chiamava “the Siculo-Scotsman” diventa l’interlocutore di Peter Stothart, il più longevo e colto direttore del leggendario quotidiano fondato nel 1785. Ha compagni di banco illustri: da George Osborne e Micheal Gove (allora giovani cronisti poi diventati influenti ministri) ad Alex O’Connell, oggi capo della Cultura del Times.
Tiene lezioni di comunicazione all’Imperial College ed è Senior Visiting Fellow alla Bayes, la Business School nel cuore della City. E’ socio del Travellers Club, vero punto di riferimento dell’estabilishment britannico.
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