Marco Gasperetti per corriere.it
A trovare il corpo del paracadutista Emanuele Vetere, 31 anni, di Vizzolo Predabissi (Milano), è stato un commilitone nel cuore della notte. Il corpo dell’incursore del Col Moschin, il 9° battaglione di assalto della Brigata Folgore di Livorno, era sotto un traliccio dell’alta tensione alto 70 metri all’esterno dell’area recintata della ex centrale elettrica, in una zona periferica di Piombino, in località Perelli, in provincia di Livorno.
Secondo le prime indiscrezioni dei carabinieri, il paracadutista potrebbe essersi lanciato di notte. Non era un’esercitazione ma un’attività sportiva legata al paracadutismo che Vetere praticava come hobby. I carabinieri stanno tentando di capire se l’incidente è avvenuto a causa del malfunzionamento del paracadute o se si è trattato di una caduta accidentale avvenuta mentre stava raggiungendo la sommità del traliccio per raggiungere il punto di lancio.
Gli investigatori stanno infatti indagando sulla possibilità che l’incursore praticasse il base jumping, uno sport estremo nel quale ci si lancia con il paracadute da edifici, ponti e tralicci. Una pratica pericolosa, anche perché chi si lancia non ha il paracadute di emergenza: per la poca altezza di lancio, sarebbe impossibile aprirlo. In queste ore magistrati e carabinieri stanno ascoltando alcuni testimoni tra i quali il militare, anche lui della Folgore, che ha trovato il corpo e ha dato l’allarme.
L’uomo, insieme ad altri commilitoni, aspettava il parà a cena a Livorno, ma non vedendolo arrivare è partito per Piombino con altri militari, dove sapeva che era andato. Visitando l’account Instagram del compagno d’armi, dove il militare postava foto e video della sua grande passione, il base jumping, i commilitoni sarebbero risaliti al punto in cui avrebbe potuto trovarsi.
Il Col Moschin, al quale apparteneva il parà morto, è un battaglione di assalto selezionatissimo con base a Livorno città dove si trova anche il Gis, il gruppo di intervento speciale dei carabinieri. I candidati per il Col Moschin sono scelti dopo un primo iter selettivo nella base di addestramento di Vecchiano (Pisa) e successivamente devono sottoporsi a due anni di rigidissimo addestramento.
L’incidente mortale avviene nel giorno in cui la Procura di Pisa dovrebbe decidere il rinvio a giudizio chiesto dalla procura militare su tre imputati (la procura ordinaria di Pisa ne ha indagati cinque) sul caso Emanuele Scieri, il paracadutista siracusano di 26 anni in forza alla Folgore precipitato il 13 agosto del 1999 da una torre nella caserma Gamerra di Pisa.