Lorenzo Sarra per corrierefiorentino.corriere.it
valigie bloccate all aeroporto amerigo vespucci di firenze
Una valanga di valigie sono ammucchiate all’handling, con trattorini ancora pienissimi da scaricare. «E quelle nelle foto sono solo una piccola parte», sottolinea un dipendente del Vespucci. Già. Nell’ultimo weekend, intense raffiche — circa 20 nodi da nord, quindi con il vento in coda — hanno costretto molti voli a partire con le stive alleggerite. Come noto, a causa delle ataviche criticità dell’attuale pista, sono sufficienti 10 nodi — 18 km/h di vento in coda — perché i piloti delle varie compagnie decollino con limitazioni di peso, sia sui bagagli che sui passeggeri.
Una situazione che ha portato progressivamente ad un accumulo di trolley. «Saranno circa 1.300», spiega l’operatore, che lamenta una situazione di grande stress all’aeroporto: «Manca il personale. L’azienda, dopo due estati senza stagionali, credeva che il flusso di tratte aeree tornasse normale solo tra 2-3 anni. Non è andata così». Di solito lo staff di Peretola riusciva, secondo il dipendente, a gestire il riavvio dei bagagli entro 48 ore: «Al momento le valigie sono a terra da 2-3 giorni e non sarà possibile mandarle tutte a destinazione prima di altri 4, anche se le condizioni meteo lo permetterebbero».
Lavorando a pieno ritmo, potrebbero essere infatti smaltiti «fino a 400 bagagli al giorno»: «Numeri irraggiungibili. E se tornasse il vento non resterebbe che trasportarli ad un altro aeroporto, con costi elevati». Un disservizio, quello a Peretola, che per la verità sta riguardando pure molti scali internazionali, come lo Zaventem di Bruxelles, che ha avviato un piano straordinario di reclutamento.
Un’iniziativa che, secondo Filt Cgil, dovrebbe essere presa anche da Toscana Aeroporti: «Si è aperta una vertenza — dice il sindacalista Marco Chellini — tra le richieste: la stabilizzazione dei part-time ciclici». Il 25 giugno, il comparto aerei toscano registrerà agitazioni, con quattro ore di sciopero a Pisa e Firenze. Chellini non si sbilancia sugli innesti necessari: «Stiamo raccogliendo dati settore per settore. Parliamo comunque di decine di lavoratori».
Toscana Aeroporti fa sapere che i bagagli a terra ieri sarebbero stati «un po’ meno di mille». L’azienda precisa che «se ci fosse stata la nuova pista, con il vento di traverso, non ci sarebbe stato alcun problema». Ma al di là delle recriminazioni sulla struttura, viene ammesso un po’ di affanno per uno staff «non sovrabbondante»: «Abbiamo reintegrato tutto il personale ordinario, senza licenziamenti, e chiuso la cassa integrazione. Ora stiamo integrando gradualmente nuova forza lavoro».
Gli stagionali, di solito, verrebbero presi a marzo. Tre mesi fa, però, il quadro dei voli era ben diverso dall’attuale esplosione: «Ed assumere oggi non è scontato», spiegano. Non solo per la difficile reperibilità di figure adeguate, ma probabilmente anche per i timori di nuove ondate di Covid in autunno. Con una «curva» di voli di nuovo in picchiata, l’organico a quel punto sarebbe sovradimensionato. Bilanciamento complesso.