CHE CE FAMO CON I MIGRANTI RIMASTI A BORDO DELLA NAVE HUMANITY 1? – SONO IN 35, TUTTI MASCHI GIOVANI SENZA FAMIGLIA E IN TEORIA, SECONDO IL NUOVO PROTOCOLLO DEL VIMINALE, DOVREBBERO ESSERE RIPORTATI IN MARE. MA IL CAPITANO, IL TEDESCO JOACHIM EBELING, SI RIFIUTA: “VIOLEREI DECINE DI LEGGI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE”. SE RIMANE AL PORTO DI CATANIA, LA NAVE SARÀ SEQUESTRATA, E I MIGRANTI SCENDEREBBERO COMUNQUE (POI SCATTEREBBE L’ORDINE DI ESPULSIONE) – STESSO DISCORSO PER LA GEO BARENTS DI MEDICI SENZA FRONTIERE, CHE HA A BORDO MOLTE PIÙ PERSONE…

-

Condividi questo articolo


Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

salvataggio migranti humanity salvataggio migranti humanity

Prima emergenza sbarchi del governo Meloni, giorno secondo. Gli occhi di Muhammad, 25 anni, dal Pakistan si fanno liquidi per l’incredulità. «Sono scesi quasi tutti. Forse perché non sono abbastanza malato?», chiede. Sono 35 i migranti rimasti a bordo della Humanity 1, la nave della Ong tedesca arrivata in porto la sera di sabato, da cui sono sbarcati in 144, compresi 102 minori, 100 non accompagnati. «Hanno visto andare via i loro compagni di viaggio, è stato straziante», raccontano gli operatori mentre viene distribuito un pasto caldo.

 

salvataggio migranti humanity salvataggio migranti humanity

L’atmosfera è trattenuta. Un gruppetto di ragazzi pachistani si stringe nelle coperte di lana. «Hanno in tanti i segni delle torture sul corpo. Ma durante gli screening sanitari dal personale del ministero della Salute e dalla Croce Rossa non c’erano nemmeno i traduttori», si arrabbia Camilla Kranbusch, 27 anni, dello staff. Sul ponte, anche un legale del pool formato per le richieste di asilo. La paura, ora, è che qualcuno decida di gettarsi in mare e fuggire. «Il momento più difficile? Un ragazzo si è sentito male, ha avuto un vero e proprio crollo», spiega ancora Kranbusch, seduta sulla banchina del molo di Levante.

 

JOACHIM EBELING - CAPITANO HUMANITY 1 JOACHIM EBELING - CAPITANO HUMANITY 1

Alle 11.30 arriva l’ingiunzione da Roma, secondo quello che è ormai il protocollo degli «sbarchi selettivi», come li chiama chi li critica. La Ong Humanity 1 deve lasciare il porto e tornare al largo con i 35 a bordo. Dal Viminale la linea dunque non cambia: si salvano donne bambini e fragili ma non si accetta il ricatto delle Ong. Per questo se la nave non deciderà di uscire dal porto non è esclusa la richiesta di sequestro dell’imbarcazione alla magistratura e la denuncia per il comandante. In quel caso i migranti scenderebbero a terra e scatterebbe poi l’ordine di espulsione.

 

Sul molo il via vai si fa più frenetico. Il senatore del Pd Antonio Nicita e il deputato e vicesegretario del partito Beppe Provenzano vanno avanti e indietro senza sosta. «A monitorare le ispezioni devono essere anche gli psicologi. Stiamo parlando di persone traumatizzate e abusate», dicono. Il deputato di Verdi e Sinistra italiana, Aboubakar Soumahoro, rivolge un appello al presidente Sergio Mattarella mentre un centinaio di attivisti urlano nei megafoni: «Scendeteli tutti». Poi, è la volta del capitano della nave. Joachim Ebeling, tedesco, di Brema, 59 anni, da 20 anni in mare. «Io dal porto non mi muovo: violerei decine di leggi del diritto internazionale se obbedissi al governo italiano», spiega ai giornalisti. Sorride, gentile. Se è teso non lo dà certo a vedere. «Non sono pronto ad essere il nuovo Rackete», scherza.

 

migranti a bordo della humanity 1 migranti a bordo della humanity 1

Poco prima delle 15.30, in ritardo di oltre due ore rispetto alla convocazione di Roma, entra in porto anche la Geo Barents di Medici Senza Frontiere. A bordo ha molti più migranti di Humanity 1: 572 di cui 60 minori di sesso maschile, 50 non accompagnati e 6 di sesso femminile di cui 3 incinte.

 

Nazionalità prevalenti, Pakistan e Bangladesh. Ma ci sono anche siriani, libici. Poco meno di due ore e tra i primi a toccare terra c’è M., neonata con il labbro leporino, dal Togo. Il cappellino di lana verde acqua la copre dal freddo. Il papà e la mamma la alzano in aria in braccio per farla sorridere tra le luci al neon del bus. Hanno lavorato in Libia per mettere i soldi da parte per curarla, cercando contemporaneamente di ottenere un visto per l’Europa che è stato sempre negato.

 

LA NAVE GEO BARENTS LA NAVE GEO BARENTS

Stessa procedura adottata per la Humanity 1 vale per la Geo Barents ma più in grande. Prima salgono a bordo gli ispettori della sanità marittima, osservano i naufraghi, un primo rapido controllo per stabilire chi è in lista. A chi scende viene messo un braccialetto rosso di plastica. Poi, una volta a terra, le visite mediche nelle tende e gli autobus pronti a partire per i centri di accoglienza. La precedenza ai minori non accompagnati, le donne e i nuclei familiari. Solo alla fine sarà la volta degli adulti maschi fragili. «In troppi dicono di avere meno di 18 anni ma non è vero», dice a bassa voce un funzionario.

 

LA NAVE GEO BARENTS LA NAVE GEO BARENTS

Segue le operazioni Riccardo Gatti, coordinatore dei soccorsi di Medici Senza Frontiere. «C’è già stato qualche momento di tensione», racconta. Alle 22 saranno 357 gli sbarcati, di cui 56 minori non accompagnati, 3 donne e 41 componenti di nuclei familiari. A bordo ne restano 215. «Farete anche voi come Humanity 1 se dovessero chiedervi di ritornare in mare?», è la domanda. «Per noi un salvataggio prevede lo sbarco di tutti in un luogo sicuro», risponde Maurizio Debanne, portavoce della Ong. Cala la notte su Catania, tornata ai giorni della Diciotti e dei sequestri delle navi mentre arriva l’annuncio di Sos Humanity: faremo ricorso contro al Tar del Lazio. Intanto nelle chat gira un nuovo messaggio: «La prossima potrebbe essere la Ocean Viking di Sos Méditerranée», che però fin qui — a differenza delle altre navi — è rimasta sul limitare delle acque territoriali. Trasporta 234 naufraghi.

humanity 1 a catania humanity 1 a catania geo barents 1 geo barents 1 MIGRANTI NAVE HUMANITY MIGRANTI NAVE HUMANITY migranti sbarcari dalla geo barents migranti sbarcari dalla geo barents migranti a bordo della humanity 1 migranti a bordo della humanity 1 sulla nave humanity 1 sulla nave humanity 1 humanity 1 humanity 1 SOS HUMANITY 1 SOS HUMANITY 1 Soumahoro sale sulla humanity 1 Soumahoro sale sulla humanity 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…