Estratto dell'articolo di Graziella Melina per "il Messaggero"
La pressione prima di entrare in sala operatoria ormai è sempre più crescente. E non solo per la carenza di medici o per i turni massacranti. A rendere difficile il lavoro dei chirurghi è il rischio che dopo l'intervento, se non tutto va come preventivato, possa piombare all'improvviso una denuncia da parte del malato o dei familiari […].
Per avere contezza del fenomeno che da anni provoca non poche crisi di nervi tra le corsie, basta dare un'occhiata ai dati dell'Acoi, l'Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani: sono circa 300mila le cause per colpa medica attualmente in corso, 35mila le richieste di risarcimento all'anno.
Per questo, da più parti, si giudica positivamente «l'intervento del ministro Schillaci e della maggioranza per depenalizzare i reati dei medici», come sottolineano diverse sigle sanitarie. La maggior parte riguarda l'attività chirurgica (38,4%), omesse o errate diagnosi (20,7%), errori terapeutici (10,8%), infezioni nosocomiali (6,7%). E così per i medici cresce a dismisura paura di sbagliare diagnosi. […]
I COSTI
[…] L'Agenas calcola che il peso economico del fenomeno si aggira attorno ai 10 miliardi di euro l'anno. E non va meglio neanche per il singolo contribuente che avrebbe invece bisogno di maggiori servizi sanitari e liste di attesa più corte. […]
Ogni medico cerca di proteggersi dal rischio di incorrere in errori. E allora, visto che non tutte le aziende sanitarie hanno una copertura assicurativa, fanno di tasca propria: la spesa annua varia dai 10mila ai 15mila euro.
Un salasso per i medici giovani, che prendono circa 2700 euro netti al mese; peggio per gli specializzandi (1800 euro al mese). Senza contare che molti professionisti sanitari non riescono ad ottenere un'adeguata copertura assicurativa sul mercato per i costi eccessivamente alti delle polizze. Secondo i dati elaborati dalla Federazione Cimo Fesmed delle circa 16mila denunce di sinistro ricevute dalle compagnie nel 2020, 7.700 sono rivolte al singolo sanitario e le restanti alle strutture sanitarie pubbliche e private.
aggressione personale sanitario 2
La questione è nota da tempo. E di recente la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati lo ha ribadito: «La sicurezza delle cure è una delle sfide più importanti e il raggiungimento di tale obiettivo non può prescindere da una appropriata regolamentazione della valutazione e gestione del rischio clinico e delle responsabilità professionali». […]
LE REAZIONI
Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, aggiunge: «Depenalizzare l'atto medico come vuole fare il governo non significa sottrarsi a eventuali responsabilità, bensì prendere atto che il medico non può essere sottoposto a tre tribunali (ospedaliero, ordinistico e civile) e che per giudicare non si può partire da una presunzione di colpevolezza».
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