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La principessa Dialta Alliata Lensi Orlandi potrebbe ereditare metà di una collezione d'arte da 800 milioni di sterline dopo che i test del DNA hanno confermato che lei è la pronipote di sir Arthur Acton, nobiluomo inglese e collezionista britannico.
Liana Beacci, madre di Dialta Orlandi, era infatti la figlia che Arthur Acton aveva avuto durante una relazione extraconiugale con la sua governante, Ersilia Beacci: la donna rimase incinta e il 7 febbraio 1917 nacque Liana. Quando Arthur morì nel 1953, Villa La pietra, una residenza del 14° secolo a Firenze, nella quale sono custodite diverse opere d’arte, venne ereditata dal primogenito Harold Acton.
Non fu trovato alcun testamento, ma più volte Arthur aveva assicurato a Liana che proprio il figlio avrebbe provveduto a tutto. Ma fu proprio alla morte di Harold che Liana, che fino a qual momento non aveva reclamato nulla, si rivolse a dei legali: nel testamento del fratellastro non c’era nulla.
La villa e la collezione venivano lasciate alla New York University. Solo allora, dopo tanti anni di riservatezza, decise di chiedere il riconoscimento della paternità. Il ricorso fu presentato il 31 luglio 1995, ma la sua richiesta dovette fare i conti con la giustizia italiana. Liana è morta nell'agosto 2000 e i suoi figli hanno proseguito la battaglia legale e solo nel 2003 sono riusciti a ottenere il raffronto del Dna fra lei e sir Arthur.
Le due salme vennero riesumate e il test del Dna non lasciò dubbi. Nonostante questo, si dovette aspettare una sentenza della Cassazione del 2014 per arrivare alla decisione del giudice che ha stabilito che anche Dialta, 66 anni, aveva diritto all'eredità. «Sono 25 anni che la NYU fa una battaglia per non far riconoscere mia madre come erede Acton - Ha detto Orlandi a Page Six – Finalmente mia madre ha il rispetto e i diritti che le sono dovuti».
Sebbene il tribunale abbia stabilito che Beacci sia un’erede, non ha ancora stabilito se la villa e la collezione d'arte lasciate da Sir Harold passeranno a Orlandi. Secondo quanto riferito, la principessa italiana è certa che il giudice costringerà la New York University a consegnarle metà del patrimonio di 800 milioni di sterline.
Villa La Pietra, che vanta una collezione di 6.000 pezzi, è descritta come "il gioiello della corona del programma globale della New York University" e l'istituzione ha combattuto per decenni con le unghie e con i denti per impedire il passaggio della villa a Orlandi.
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Orlandi insiste che non ha portato avanti la battaglia legale né per i soldi né per la proprietà, ma intende prendere possesso delle opere d’arte. Non a caso, il marito è un collezionista d'arte italiano.
Le opere d'arte di Villa La Pietra includono "dipinti italiani, arazzi fiamminghi, sculture policrome rinascimentali, abiti francesi, argenteria Art Nouveau, ceramiche cinesi e mobili barocchi». Il portavoce della New York University, John Beckman, ha dichiarato che l'università sta prendendo in considerazione un ricorso. Villa La Pietra è attualmente utilizzata come campus per gli studenti che svolgono un periodo all'estero.
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