Giada Giorgi per open.online
Le trattative per il nuovo Dpcm in arrivo la prossima settimana sono ancora aperte. L’idea di un’arancione nazionale promosso da Pd e Movimento non piace a Lega e Forza Italia
C’è aria di discussione nel governo per le nuove fasce di rischio che nei prossimi giorni dovranno colorare le Regioni d’Italia. La strategia anti Covid per Pasqua sarà senza nessun dubbio rossa: dal 3 al 5 aprile tutto il territorio nazionale manterrà le massime restrizioni previste.
I dati settimanali diffusi domani 26 marzo dalla Cabina di Regia potrebbero però decidere per l’immediato passaggio in fascia rossa di più territori già da lunedì 29 marzo. A questo scenario si aggiunge poi quello poco più lontano del dopo Pasqua: mantenere la stretta per almeno un altro mese, con fascia gialla bloccata fino a maggio, è una delle ipotesi più discusse nella trattativa del governo sul nuovo decreto.
ristorante chiuso lockdown camilla
I possibili cambi da domani
Con più di 20 mila contagi in 24 ore, il Paese attende per domani i nuovi dati sulla diffusione del virus. In base alla curva epidemiologica verranno stabiliti i nuovi colori. Sono 7 regioni e una Provincia i territori che resteranno in zona rossa almeno fino alla settimana dopo Pasqua, cioè fino a lunedì 12 aprile. Friuli Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Provincia di Trento, le Marche, la Lombardia e la Puglia. Nello stesso colore c’è anche il Veneto, che però è in bilico. Toscana, Valle d’Aosta e Calabria invece le Regioni attualmente in fascia arancione che rischiano di passare in quella rossa, a partire proprio dal prossimo 29 marzo. Chi invece potrebbe fare un percorso inverso è la Regione Lazio. Speranzosa di tornare in arancione, al momento registra un indice Rt pari a 1 e quindi lontano dall’ 1,25 che porterebbe dritto verso il rosso.
Lo scontro sulla fascia gialla
Tra lunedì e mercoledi della prossima settimana un nuovo Dpcm stabilirà la strategia anti Covid del governo. Se le voci sulla possibile riapertura di materne e scuole elementari sembrano concretizzarsi, la trattativa sulla zona gialla è ancora aperta. I fronti a riguardo sarebbe due: l’ala rigorista del governo, capitanata fra tutti dal ministro della Salute Roberto Speranza, insieme a Pd e cinquestelle, sosterrebbe lo stop alla zona gialla almeno fino al 1° di maggio.
Dunque per le prossime settimane la base di partenza per le fasce di rischio dovrebbe essere quella di un arancione nazionale. Lega e Forza Italia invece sarebbero più propensi a reintrodurre la zona minima di rischio il più presto possibile, con conseguente riapertura di bar e ristoranti.
Altri dubbi e rinvii
Il Comitato tecnico scientifico del governo Conte II aveva ritenuto possibile una riapertura di cinema e teatri per la data del 27 marzo. A due giorni dall’eventuale provvedimento, l’ipotesi sembrerebbe ora scartata dal nuovo Cts del governo Draghi. I dati continuano a preoccupare e il rinvio della ripresa dei luoghi della cultura sembra essere quasi certo. Sul fronte delle riaperture poi continua ad essere incerta anche la situazione di palestre e piscine. Con il divieto in scadenza nella data del 6 aprile, ci sarà da decidere di nuovo su un possibile rinnovo o un via libera con restrizioni. Dal governo per ora nessun intento dichiarato.