1 SETTE ATTRICI SU DIECI HANNO SUBITO ABUSI CODICE ETICO DELL'AGIS "FUORI CHI MOLESTA"
Estratto dell’articolo di Eugenia Nicolosi e Viola Giannoli per “la Repubblica”
[…] Su base mondiale è oltre il 73% delle donne dello spettacolo a riferire di aver subito discriminazioni e molestie. Si legge sul report Behind the Scenes , del Geena Davis Institute. Non tutte denunciano. Per il timore di ripercussioni (22%), di licenziamenti in tronco (18%) o perché «non cambierebbe nulla» (22%).
Numeri «clamorosi», anche in Italia […] Ora, oltre alle interpreti, è il mondo delle organizzazioni che rappresentano produzioni e casting a ribellarsi alle molestie in scena e dietro le quinte. […] Davanti al fiume di testimonianze, l'Uicd ha diffuso un vademecum invitando a diffidare dei provini in sedi e orari inopportuni, senza professionisti e casting director. […]
Non solo: il presidente dell'Associazione generale italiana dello spettacolo, Francesco Giambrone, ha inviato una lettera a tutti gli associati per chiedere il rigoroso rispetto del codice etico che vieta «comportamenti (inclusi gesti, linguaggio o contatto fisico) sessualmente coercitivi, minacciosi, offensivi o volti allo sfruttamento», pena l'azione disciplinare, il risarcimento del danno e la chiusura dei legami con Agis. […]
2 - MARTA MARANGONI E DEBORA ZUIN "QUANTE MOLESTIE NEI TEATRI ITALIANI OGGI STREHLER SAREBBE NEL MIRINO" "
Estratto dell’articolo di Adriana Marmiroli per “la Stampa”
Marta Marangoni e Debora Zuin sono attrici molto attive sulla scena teatrale milanese –l'una anche regista […] l'altra formatasi alla Scuola del Piccolo in era Strehler, premio Eleonora Duse come attrice emergente nel 2005 - sono tra le fondatrici di Amleta, l'associazione che si prefigge di contrastare disparità e violenza di genere nello spettacolo. […]
Il ministro Sangiuliano ha detto che negherà i finanziamenti ai teatri complici di molestie. Cosa ne pensate?
DZ: «Che è un passo avanti. Si tratta di vedere se passerà all'atto pratico. Un codice di condotta per i teatri in materia di molestie e violenze, in realtà esiste ed è stato firmato, ma non è mai stato attuato».
Marangoni: «Ci sono poi protocolli specifici, come quello degli "intimacy coordinator", che tutelano il nostro lavoro in una fase delicata come quella del set o delle prove, che non ci lasciano soli davanti a veri e propri abusi di potere».
[…] Cosa è stato denunciato?
MM: «Che personalità anche importanti praticano comportamenti eufemisticamente "inappropriati" da anni a ripetizione, protetti dall'omertà di chi sa. E da vulnerabilità e ricattabilità delle vittime».
DZ: «Si va dalla "palpata", che nella sua banalità è comunque difficile da gestire, a violenze sessuali o ripetute richieste di prestazioni. Ci sono provini che sono veri e propri adescamenti. In modalità notturna che dimostra la connivenza: qualcuno li avrà pure aperti quei teatri. Devono esserci regole precise per le audizioni».
Vostre esperienze dirette?
MM: «A me è accaduto di tutto e dappertutto, in Italia ma anche all'estero. Ho studiato recitazione a Barcellona e Berlino, e ovunque mi sono trovata in situazioni spiacevoli. Sempre da sola. Gli uomini sono bravissimi a sminuire, a fare quadrato. […] Denunciare non è mai semplice, anche dopo parecchio tempo […]».
[…] Come verrebbe giudicato oggi un mito come Strehler?
DZ: «[…] lui ha vissuto in un sistema che si nutriva di una certa mentalità; oggi certi comportamenti andrebbero visti in ben altra prospettiva. È importante discernere quanto una certa pressione è reiterata, ed è quindi abuso e ricatto, e quanto è seduttività di una personalità fascinosa. Ancora sopravvive un sistema patriarcale. Penso al coreografo Jan Fabre che teorizzava "no sex, no solo" (niente assolo di danza): osannato, premiato, da noi continua a lavorare. Questo dice molto della persistenza di una certa mentalità». […]