COI LIBRI NUN CE MAGNA PIU’ NESSUNO (TRANNE BEZOS) – NEGLI ULTIMI 15 ANNI A ROMA HANNO CHIUSO CIRCA 230 LIBRERIE. UNA CRISI PARTITA BEN PRIMA DELLA PANDEMIA, ACUITA DAL COVID E DALLO STRAPOTERE DI AMAZON – DAL CENTRO ALLA PERIFERIA, AD ABBASSARE LE SARACINESCE SONO STATI SIA I PICCOLI NEGOZI STORICI SIA I COLOSSI DEL SETTORE COME FELTRINELLI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Giampiero Valenza per “Il Messaggero”

 

LIBRERIA LIBRERIA

Quando chiude una libreria è un po' come se dovesse spegnersi un faro di cultura in una comunità. Quelle romane soffrono e vivono agonizzando. La crisi dell'editoria tradizionale, con il cambio delle abitudini che vanno sempre di più verso acquisti on line, sommata alle conseguenze delle restrizioni del Covid, hanno dato un po' il colpo di grazia all'intera categoria.

 

Uno studio dell'Associazione italiana editori in collaborazione con l'Università di Tor Vergata aveva fotografato i dati di un decennio nero: dal 2007 al 2017 ci sono state 223 chiusure. Di librerie se ne sono contate poco meno di 200. La metà di queste ha dimostrato di essere stata in grado di rimanere attiva nell'ultimo decennio.

 

Feltrinelli Galleria Alberto Sordi Feltrinelli Galleria Alberto Sordi

A pagarne le spese sono stati sia il centro sia la periferia. Da Tomba di Nerone a Centocelle, da Cinecittà a Magliana, questi i quartieri che hanno visto le maggiori serrande abbassate. In totale, considerando anche la pandemia e la crisi, si stimano almeno tra le 230 e le 240 serrande abbassate […].

 

Quest' anno ha chiuso la centralissima Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi. Della stessa catena proprio durante la prima fase della pandemia, aveva abbassato la serranda anche la Feltrinelli International di via Vittorio Emanuele Orlando, specializzata in volumi in lingua straniera e la Feltrinelli (ex Arion) di viale Giovanni Pierluigi da Palestrina, all'angolo con piazza Cavour.

 

libreria libreria

Serrande abbassate anche per diversi altri marchi noti di quartiere, come La tana del libro della Garbatella, per 40 anni punto di riferimento della zona. Le librerie storiche della città spesso non sono legate a grandi catene. Così, con il pensionamento di chi le ha gestite per una vita, sono costrette a chiudere. Lo sanno bene Stefano e Fabiana, i figli di Angelo Dragone, titolare dello storico piccolo punto vendita di Circonvallazione Trionfale. Il papà a 75 anni non poteva più andare a lavorare e così si sono trovati costretti a svendere i volumi rimasti facendo una promozione online. […]

 

Secondo un'indagine che aveva condotto Confcommercio sulle chiusure dei punti vendita al dettaglio in sede fissa, la stessa organizzazione di categoria attestava, tra 2008 e 2016, un calo del 23,4% per i punti vendita che trattano libri e giocattoli. Un calo confermato di recente anche da Conapi, la Confederazione nazionale artigiani e piccoli imprenditori. […] «Reggono i libri per bambini e ragazzi: i genitori, forse anche per i loro costi ancora contenuti, li scelgono ancora come regali da fare per i più piccoli».

feltrinelli galleria alberto sordi 4 feltrinelli galleria alberto sordi 4 ARION FELTRINELLI ARION FELTRINELLI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGAZZULLISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...