Enrico Franceschini per Repubblica.it
Da Chaplin a Pavarotti, le cronache non mancano di uomini che hanno avuto figli in età molto avanzata. Ma un nuovo studio scientifico rivela che anche per i maschi la fertilità diminuisce con l’età. E avverte le donne fra i 35 e i 40 anni che, se vogliono avere un bambino, hanno più chances di riuscirci con un “toy boy” – un partner più giovane di loro.
La ricerca della Harvard Medical School, condotta su 8 mila coppie che hanno fatto ricorso alla fecondazione artificiale, dimostra che i padri più anziani hanno significativamente meno probabilità di concepire. Una tendenza analoga, scrive il Times di Londra riportando la notizia, è emersa anche per il concepimento naturale. “Generalmente non abbiamo riscontrato un rilevante declino quando le donne hanno un partner della loro stessa età o più giovane”, afferma la dottoressa Laura Dodge, curatrice dell’indagine.
Ma ad esempio le donne fra i 35 e i 40 anni beneficiano chiaramente dall’avere un partner che ha meno di 30 anni: le probabilità di rimanere incinta e portare a termine la gravidanza aumentano del 30 per cento rispetto a donne della stessa età con un partner fra i 30 e i 35 anni. Un altro dato dello studio indica che le donne fra i 20 e i 29 anni che provano ad avere un figlio con un uomo tra i 40 e i 45 anni hanno il 37 per cento di probabilità in meno di restare in cinta rispetto a quelle che hanno un partner più giovane.
I risultati del rapporto saranno presentati stamane alla conferenza della European Society of Human Reproduction and Embriology di Ginevra. Commenta il professor Nick Macklon, docente di ostetricia e ginecologia all’University di Southampton: “Sappiamo da vari studi che una delle ragioni per cui le donne aspettano ad avere figli è che gli uomini sono riluttati a mettere su famiglia.
Questo studio ci ricorda che la fertilità è un problema per entrambi i sessi”. Gli uomini che aspettano ad avere figli, pensando di poterli avere comunque anche in età avanzata, faranno bene a tenerlo presente. Chaplin e Pavarotti, che ne hanno avuto uno passati i 70, sono l’eccezione, non la regola.