Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per “la Repubblica”
A Eli, le case sono tutte più o meno uguali: tegole rosse, pannelli solari sui tetti, pietra chiara e balconi. I viali sono ordinati e circondati dal verde: c’è un centro sportivo, un allevamento di cavalli e un’accademia militare per religiosi […]
Eli è uno fra i più grandi dei 130 insediamenti israeliani in Cisgiordania: villaggi illegali secondo la comunità internazionale perché sorti all’interno dei Territori palestinesi. In questo caso, ci troviamo lungo la Road 60, a metà strada fra Ramallah e Nablus, due delle principali città palestinesi, nel cuore di quello che secondo gli accordi internazionali dovrebbe essere il futuro Stato palestinese.
coloni israeliani - elezioni di donald trump
Dal 1984 (anno della fondazione) ad oggi quasi 5mila persone sono venute ad abitare qui: fra loro Yechiel Leiter, nominato pochi giorni fa ambasciatore di Israele negli Stati Uniti. […]
Difficile pensare che sarà così nell’America di Trump: tutti i prescelti per i posti chiave di politica estera nella nuova Amministrazione sono sostenitori di un’idea di Israele vicina alle posizioni di Leiter e dei coloni. Per primo il nuovo ambasciatore Usa a Gerusalemme, Mike Huckabee, espressione di quel movimento evangelico che ha fatto moltissimo per Trump.
eli - cisgiordania - coloni israeliani
«Mai un presidente che ha lavorato tanto per la sovranità di Israele: mi aspetto che sarà ancora così», ha detto Huckabee alla radio dell’esercito israeliano, rispondendo a una domanda sulla possibilità che ci possa essere un’annessione delle colonie allo Stato israeliano.
«Annessione» è una parola che in questi giorni qui si sente moltissimo. «Se Dio vorrà, il 2025 sarà l’anno della sovranità in Giudea e Samaria» ha detto qualche giorno fa Bezalel Smotrich, usando il nome biblico con cui i coloni indicano la Cisgiordania. L’ufficio di Netanyahu non ha risposto a chi chiedeva se quella del ministro delle Finanze (e falco dell’ultradestra) fosse la posizione del governo: ma sui Social, i video dei festeggiamenti nelle colonie per la vittoria di Trump rimbalzano da giorni.
MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA
Non c’è da stupirsene. Durante il suo primo mandato, il presidente eletto ha fatto passi senza precedenti riguardo ai territori occupati da Israele nel 1967, primo fra tutti riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico (per le Nazioni Unite, la parte Est della città appartiene ai palestinesi).
E non basta: nei suoi quattro anni alla Casa Bianca, Israele ha dato via libera alla costruzione di 33 mila nuove abitazioni nei Territori occupati, tre volte di più di quelle sorte sotto Obama. I numeri sono scesi quando si è insediato Biden, salvo risalire con l’arr ivo dell’ultimo governo Netanyahu e dei suoi ministri di ultradestra, e poi subire un’impennata dopo il 7 ottobre 2023.
[...]
Oggi, più di 500 mila israeliani vivono in 130 colonie e in dozzine di insediamenti avanzati della Cisgiordania: praticamente ogni cima, fra Ramallah e Jenin, è punteggiata di costruzioni civili o di postazioni dell’esercito. Un’espansione che finora ha preoccupato e non poco l’Occidente, ma che presto potrebbe diventare un problema solo per l’Europa. [...]
È inutile parlare di continuità territoriale o di accesso alle strade e alle fonti d’acqua, meno ancora di Diritto internazionale e di risoluzioni Onu: Revivi, come gli elettori dell’attuale governo, come sempre più israeliani dopo il 7 ottobre 2023, è irremovibile. «Il ‘piano del secolo’ presentato da Trump prevedeva la nascita di uno Stato palestinese. Sono stati loro a dire ‘no’. Noi siamo pronti a discutere: ma non ad abbandonare le nostre case».
DONALD TRUMP E BENJAMIN NETANYAHU A MAR-A-LAGO MIKE HUCKABEE NEL 2018 ALLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DELL INSEDIAMENTO DI EFRAT IN CISGIORDANIA eli - cisgiordania - coloni israeliani