COLPO DI SCENA NEL GIALLO SULL’EREDITÀ DELLA LOLLO! – NEL PROCESSO IN CUI È INDAGATO L’EX SEGRETARIO E FACTOTUM DI GINA LOLLOBRIGIDA, ANDREA PIAZZOLLA, IL GIUDICE HA ACQUISITO I DUE TESTAMENTI OLOGRAFI DELL’ATTRICE – NEL SECONDO, DATATO 2017 E RESO PUBBLICO POCHI GIORNI DOPO IL DECESSO, LA BERSAGLIERA HA LASCIATO METÀ DEL PATRIMONIO AL FIGLIO ANDREA MILKO SKOFIC E L'ALTRA METÀ A PIAZZOLLA…

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(ANSA) (di Marco Maffettone) - Colpo di scena nel processo in cui è indagato l'ex segretario e factotum di Gina Lollobrigida, Andrea Piazzolla. Il giudice del tribunale monocratico di Roma ha, infatti, acquisito agli atti del procedimento i due testamenti olografi della grande attrice morta il 16 gennaio scorso a 95

anni.

 

Una decisione arrivata su richiesta dei difensori dell'imputato a cui, però, si è associata anche la parte civile. Obiettivo del tribunale è, sostanzialmente, potere contare anche sugli atti in cui si è "formata la volontà" della Lollobrigida in merito alle disposizioni legate al vasto patrimonio. Si tratta dei documenti scritti di proprio pugno dalla Lollo nel 2013 e nel gennaio del 2017, quest'ultimo redatto mentre si trovava ricoverata in una clinica.

 

GINA LOLLOBRIGIDA MILKO SKOFIC GINA LOLLOBRIGIDA MILKO SKOFIC

Il contenuto di questo ultimo testamento è emerso pochi giorni dopo il decesso: l'artista ha disposto metà del patrimonio in favore del figlio Andrea Milko Skofic e l'altra metà allo stesso Piazzolla. L'ex segretario, dopo che erano state rese pubbliche le volontà della Bersagliera, aveva annunciato la sua volontà di "non prendere neanche un centesimo" sostenendo che la sua parte di patrimonio sarebbe stata "messa a disposizione per quelli che sono i desideri" della Lollobrogida.

 

"Quindi anche questa mia parte - aggiunse - sarà messa all'interno del trust" che ha voluto per promuovere le sua attività. Il processo che lo vede imputato, partito da un esposto del figlio dell'attrice, è giunto alle fasi conclusive: la sentenza è attesa per il prossimo 7 giugno. Nei suoi confronti i pm di piazzale Clodio gli contestano una sistematica spoliazione dei beni dell'attrice avvenuta tra il 2013 e il 2018.

 

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Dal 2021 la diva aveva un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio. Con Piazzolla a processo c'è anche Antonio Salvi, l'uomo che avrebbe fatto da intermediario con una casa d'aste per la vendita di circa 350 beni di proprietà della Lollo. Dal canto suo l'attrice ha sempre difeso il suo segretario.

 

Il nome di Piazzolla compare anche in un altro procedimento che lo vede accusato di avere sottratto alla donna una auto di lusso e in un terzo processo legato alla vendita di opere d'arte presenti all'interno della villa sulla Appia dell'attrice. Secondo le accuse della Procura, il collaboratore personale dell'artista avrebbe sottratto complessivamente diversi milioni di euro e beni, tra cui quadri e cimeli.

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