Paola De Carolis per il Corriere della Sera
«Quattromila sterline, Iva esclusa, per una prima valutazione». Giacca di buona sartoria, accento impeccabile, baffi alla Poirot, Mark Llewellyn-Slade non è il tipo che fa sconti. «I nostri esperti dedicano almeno 150 ore a ogni candidato e i risultati si vedono», spiega. Una volta firmato il contratto, i suoi clienti hanno ottime possibilità di successo. «Passano dal 10% al 60%».
Tutto ha un prezzo, anche le onorificenze reali. Come candidarsi, come migliorare il proprio profilo, da chi farsi appoggiare: per ottenere un titolo ogni passaggio è fondamentale e attorno alle Honours' lists - annunciate da Buckingham Palace a Capodanno e in occasione del compleanno ufficiale della regina - ruota un business fatto di agenzie di stampa, consulenti d' immagine, strateghi in grado di dare a un curriculum una marcia in più.
È un giro messo in evidenza dal caso di David Beckham, finito questa settimana sui giornali britannici per le esplosioni di rabbia - vere o massaggiate - di fronte al no del comitato di Downing Street che stila le liste delle onorificenze da trasmettere alla regina.
Nel periodo delle Olimpiadi di Londra il calciatore si fece infatti aiutare per diventare baronetto, senza però ottenere il titolo.
La sua candidatura venne bocciata all' ultimo momento grazie all' intervento del Fisco, al quale non sembrarono degni di un' ulteriore onorificenza gli stratagemmi adottati per pagare meno tasse. Nel 2003, grazie al primo ministro Tony Blair, a Beckham era stato conferito un Obe, ovvero il titolo di Officer of the Most Excellent Order of the British Empire . Le furbizie del suo commercialista gli sono costate il gradino più alto.
«Una volta rifiutati è difficile che si possa essere nuovamente presi in considerazione, a meno che non ci sia uno sviluppo significativo»: Llewellyn-Slade sa di cosa parla. Fondò la sua agenzia, Awards Intelligence, dopo le riforme di John Major, che nel 2003 cercò di rendere il procedimento «più trasparente e democratico» introducendo la possibilità di candidare colleghi, amici e parenti. «Per ottenere un titolo bisogna distinguersi nel proprio campo.
Agenzie come la nostra possono solo rendere il tragitto meno stressante e più efficace».
La Awards Intelligence non accetta tutti. «Spesso dopo la prima valutazione concludiamo che per il cliente è meglio rinunciare. Illudersi è inutile».
Chi invece ha le carte in regola e procede, può trovarsi di fronte una fattura da 20.000 sterline.
Il tragitto che si conclude con il conferimento di un titolo a Buckingham Palace inizia al piano terra del Cabinet Office, a Horse Guards Road, stanza G39. È qui che si trova l' Honours and Appointments Secretariat ed è qui che va inviato il modulo scaricabile dal sito web, come se si trattasse di un comune concorso.
Le candidature vengono quindi smistate e inviate a una di otto commissioni specializzate.
Quelle considerate meritevoli sono girate a Downing Street, che prima di mandare la lista a Buckingham Palace effettua un' ulteriore verifica con le agenzie governative, tra cui polizia e Fisco. «I passaggi sono trasparenti ma un esperto serve», conclude Llewellyn-Slade. Le attività di beneficenza, ad esempio, sono fondamentali e non tutte, come ha scoperto Beckham, valgono allo stesso modo.