COME RIPARTIRA' LA SCUOLA? L'OBIETTIVO PRIORITARIO È RIPARTIRE A SETTEMBRE CON LE LEZIONI IN PRESENZA AL 100%, MANTENENDO TUTTE LE ATTIVITÀ APERTE - CI SARANNO INTERVENTI MIRATI A FINE AGOSTO IN QUELLE AREE DOVE È TROPPO BASSO IL NUMERO DI INSEGNANTI E DIPENDENTI IMMUNIZZATI - SONO QUATTRO LE REGIONI, OLTRE ALLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO, DOVE L'ADESIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA È MOLTO SOTTO LA MEDIA NAZIONALE: LIGURIA, SICILIA, CALABRIA E SARDEGNA…

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Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 

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Interventi mirati sul personale scolastico che a fine agosto non sarà ancora vaccinato, green pass per navi, aerei e treni e misure speciali per il trasporto pubblico. Dopo aver già stabilito (per decreto) che dal 6 agosto bisognerà avere la certificazione verde per accedere in tutti i luoghi al chiuso, anche in zona bianca, dove ci sia il rischio di assembramenti, il governo studia le misure per scuola e trasporti: gli altri due settori dove è urgente intervenire per fermare i contagi causati dalla variante Delta del Covid-19. Le posizioni all'interno della maggioranza sono ancora distanti.

 

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Se il ministro della Salute Roberto Speranza spinge per imporre subito il vaccino a docenti e lavoratori della scuola, il leader della Lega Matteo Salvini frena e chiede di rinviare a settembre anche la decisione sui viaggi, «per non influire negativamente sul turismo». Come è stato con i precedenti decreti per il contenimento del virus, sarà il premier Mario Draghi a fare sintesi nella cabina di regia che dovrebbe riunirsi domani e nel successivo Consiglio dei ministri.

 

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L'intesa con Salvini - ricevuto la scorsa settimana a Palazzo Chigi - prevede di verificare che l'andamento della curva epidemiologica sia effettivamente in salita prima di stabilire la data di entrata in vigore delle nuove misure. L'obiettivo prioritario è ripartire a settembre con la scuola in presenza al 100%, mantenendo tutte le attività aperte. Il monitoraggio di venerdì scorso ha mostrato un incremento di ricoveri in area medica e in terapia intensiva soprattutto in tre regioni - Sicilia, Sardegna e Lazio - che avevano anche un'alta incidenza di nuovi contagiati su 100 mila abitanti e quindi si valuterà come scongiurare il ritorno in zona gialla di alcune aree del Paese.

 

La prima valutazione riguarda l'obbligo di green pass per treni, aerei e navi. Lo scorso anno il ritorno dalle vacanze estive senza controlli adeguati, soprattutto dall'estero, ha determinato un'impennata dei contagi a settembre. Ecco perché il governo pensa di imporre ai passeggeri di salire a bordo soltanto se sono stati vaccinati almeno con una dose, se sono guariti dal Covid nei sei mesi precedenti, oppure se hanno un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

 

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Il dilemma che interroga e divide i partiti è la data in cui far scattare l'obbligo di green pass. La linea rigorista vorrebbe fissarlo già dal 6 agosto, ma ci sono molte perplessità perché la norma avrebbe un effetto negativo sul turismo. Per questo non è escluso che si possa rinviare tutto alla fine di agosto. Il costo dei tamponi, che dal 6 agosto diventano uno dei requisiti per il green pass, scenderà.

 

La struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo firmerà questa settimana il protocollo di convenzione con le farmacie che stabilisce due fasce di prezzo per i cittadini, in ogni caso calmierato, tra chi ha meno di 18 anni e chi invece è maggiorenne. Sembra ormai scontato lo slittamento alla fine di agosto della decisione sull'eventuale obbligo vaccinale per il personale scolastico.

 

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Secondo l'ultimo bollettino la media dei vaccinati con doppia dose o dose unica sfiora l'80%, un dato ritenuto idoneo per non imporre misure generalizzate. L'ipotesi più probabile è che il governo decida di intervenire con provvedimenti mirati prima dell'avvio del nuovo anno scolastico, solo in quelle aree dove è troppo basso il numero di insegnanti e dipendenti immunizzati. Sono quattro le regioni, oltre alle Province autonome di Trento e Bolzano, dove l'adesione del personale della scuola è molto sotto la media nazionale.

 

Sono la Liguria, dove risulta vaccinato appena il 39,82% del personale scolastico; la Sicilia, dove hanno risposto all'appello a vaccinarsi appena il 53,16% tra docenti e impiegati; la Calabria che ha una percentuale pari al 64,25; la Sardegna dove si è raggiunto il 66,48%.

 

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L'ipotesi che si sta valutando è attendere ancora qualche settimana e prevedere poi una serie di misure che possano convincere questi dipendenti pubblici a vaccinarsi, prevedendo che chi è No vax non possa stare a contatto con studenti e colleghi. Resta anche da discutere l'intervento del governo sul trasporto pubblico, che alla ripresa a settembre delle attività lavorative e scolastiche rischia di essere uno dei luoghi maggiormente a rischio contagio. Le Regioni si sono impegnate a potenziare le corse per ridurre l'affollamento, ma potrebbe non bastare.

 

Per questo nella maggioranza si discute dell'opportunità di imporre il green pass in coincidenza con la riapertura delle scuole. Uno dei problemi è la difficoltà di effettuare controlli, soprattutto sugli autobus. Ma una soluzione andrà trovata, per non vanificare gli sforzi che si stanno facendo in tutti gli altri settori per contenere la circolazione del virus.

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