COME SIAMO CADUTI IN BASSO: NON SI PUO' PIU' NEANCHE CRITICARE UNA CENA – CARLO CRACCO IN TRIBUNALE RISPONDE AL GIORNALISTA CHE NEL 2016 LO BOLLO' COME “UNA STELLA CADENTE”, DEFINENDO LA SUA CENA PER IL CINQUANTENARIO DEL VINITALY “UNA DELUSIONE PER LA GRAN PARTE DEI 400 VIP” (IL DIRITTO DI CRITICA LO BUTTIAMO A MARE?) – PAROLE CHE HANNO FATTO INCAZZARE LO CHEF STELLATO CHE IN AULA SI È DIFESO: “UN ARTICOLO GRAVEMENTE DIFFAMATORIO, UNA RECENSIONE LESIVA PER ME E LA MIA SQUADRA E…”

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Laura Tedesco per "www.corriere.it"

 

carlo cracco carlo cracco

«Un articolo gravemente diffamatorio che è stato ripreso da testate nazionali e principali siti online, una recensione lesiva per me e la mia squadra, una pubblicazione i cui contenuti non corrispondono in alcun modo al vero».

 

Per la prima volta, nel processo che davanti al giudice Francesca Cavazza (con pm Nicola Marchiori) lo vede parte civile, lo chef di fama internazionale Carlo Cracco ha detto la propria in merito alla «recensione diffamatoria» (tale è ritenuta nel capo d’imputazione) pubblicata nell’aprile 2016 su «Cronaca di Verona e del Veneto» di Achille Ottaviani dopo la cena diretta da Cracco in Arena per il cinquantenario del Vinitaly.

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L’articolo-recensione

L’articolo incriminato non andò di certo per il sottile, definendo Cracco «una stella cadente», con «qualità del cibo e relative mescolanze» che «sono state per la gran parte dei 400 vip invitati una delusione». Tanto che «tutti alla fine se ne sono usciti delusi, un po’ affamati e tentati di entrare nei kebab limitrofi».

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Ma in aula, nel corso della propria deposizione, il noto chef ha difeso a spada tratta la «qualità del lavoro» proprio e della sua squadra, delle «materie prime usate, del «livello delle pietanze proposte». Tanto da aver ricevuto, dopo quel galà in Arena, «nessuna critica, ma solo complimenti».

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