Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
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Gli ultimi minuti onirici della vita di un padre e di suo figlio: immersi nel buio, uno accanto all’altro ascoltando musica in cuffia e guardando dagli oblò creature luminescenti che si muovevano nelle profondità dell’oceano. Poi l’implosione, la fine di tutto.
In pochi secondi. Probabilmente senza neanche accorgersene. Gli ultimi devastanti attimi di vita di Shahzada Dawood, 48 anni, e del figlio Suleman di 19, due dei cinque passeggeri morti nell’implosione del Titan, il minisub con cui esplorare i resti del Titanic, sono stati raccontati dalla moglie Christine.
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Il 18 giugno, giorno in cui il sommergibile si è immerso nelle acque dell’Atlantico, lei e l’altra figlia, Alina, 17 anni, erano a bordo della Polar Prince, la nave “madre” della OceanGate, la società americana che aveva organizzato la spedizione. La donna ha salutato con la mano il marito e il figlio, pensando che il weekend del Father’s Day, la festa del papà celebrata in Usa, non poteva essere migliore. […]
La notte del 15 giugno erano tutti sulla Polar Prince. Rush spiegò agli altri due passeggeri - oltre ai Dawood c’erano il miliardario inglese Hamish Harding, 58 anni, e l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet, 78, il quinto era lo stesso Ceo di OceanGate - che la discesa sarebbe avvenuta nel completo buio, per risparmiare l’energia utile una volta arrivati sul fondale.
recupero dei resti del titan 1
“Potrete ascoltare la musica con le cuffie del cellulare”, aveva aggiunto, grazie a un sistema bluetooth: “Ma è vietato - aveva scherzato - sentire musica country”. A fare compagnia ai viaggiatori sarebbero state le immagini delle creature marine luminescenti, illuminate dai fari di sicurezza del Titan.
Dawood, poco prima di entrare nel sommergibile, aveva scherzato un po’ su come era apparso nella foto, scattata poco prima: “Appaio un po’ grasso, sto già bollendo”. Si muoveva con difficoltà per via degli stivaloni e delle protezioni. “Temevo finisse in mare prima di entrare”, ha raccontato la moglie. Il Titan si è immerso alle 8 di mattina del 18 giugno. Un’ora e quarantacinque minuti dopo, il contatto è stato perso.
stockton rush con il joystick logitech che guida il titan
La moglie ha continuato a fissare per ore il mare nella speranza di vedere riaffiorare il sommergibile. Giorni dopo si è saputo che la Marina americana aveva registrato il suono di un’implosione. […]
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