Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Il 7 maggio scorso Mark Middleton, 59 anni, ex consigliere di Bill Clinton, è stato trovato appeso a un albero, con il petto trapassato da un proiettile. «Suicidio», è il responso delle prime indagini condotte dallo Sceriffo della Contea di Perry, in Arkansas. Anche se sono in corso «ulteriori accertamenti» per chiarire ogni dettaglio.
Middleton era stato l'assistente del capo dello staff di Bill Clinton dal 1993 al 1995 e in quegli anni avrebbe tenuto i collegamenti con Jeffrey Epstein. Il finanziere-pedofilo sarebbe entrato 17 volte nella Casa Bianca; sette grazie all'intervento di Middleton. Ma il tabloid britannico Daily Mail collega anche la morte di Middleton con altri 23 casi di «gente morta giovane», dopo aver in qualche modo incrociato i Clinton.
Nel gruppo c'è di tutto: Judy Gibbs, 32 anni, un'ex modella che avrebbe avuto una relazione con Bill; Victor Raiser, 53 anni, tesoriere della campagna elettorale di Clinton, morto in un incidente aereo; Paul Tully, 48 anni, stratega democratico, deceduto in seguito a «un apparente infarto». L'ultimo della fila è proprio Epstein, suicidatosi il 10 agosto 2019 nel carcere di Manhattan. La catena non sarebbe casuale, secondo una delle tante teorie cospirative che affliggono l'America.
Mark Middleton con la famiglia
Questa si chiama «Clinton Body Count» e viene rilanciata, tra gli altri, dalla deputata repubblicana Marjorie Taylor Green, dall'editore del sito dell'ultradestra Newsmax, Christopher Ruddy e, fino al 2016 anche da Donald Trump. Bill era un frequentatore abbastanza assiduo del giro di Epstein e della sua complice-fidanzata Ghislaine Maxwell che organizzavano festini e «massaggi» speciali per gli ospiti.
L'ex presidente era salito diverse volte a bordo del «Lolita Express», il jet privato dell'uomo d'affari. Talvolta anche con Middleton. Ma il punto ora è: esiste un collegamento tra il suicidio di Middleton e le turbolenze clintoniane di trent'anni fa? Il Daily Mail e i «cospiratori» seminano dubbi, sospetti. Ma senza esibire alcuna prova.
Il ranch dove si e ammazzato Mark Middleton
Il 23 maggio la famiglia di Middleton, che era sposato e aveva due figlie, ha chiesto alla Corte di Perry County di non consegnare al quotidiano «video o immagini sulla scena del suicido». Richiesta accolta. Ma le speculazioni continuano. Mark si è tolto la vita nell'Heifer Ranch a Perryville, 45 chilometri da casa sua. Sarebbe salito su un tavolo, legandosi una corda intorno al collo e poi si sarebbe sparato nel petto.
Non ha lasciato neanche un biglietto per la moglie e le figlie. L'uomo era da tempo depresso e nell'annuncio funebre la sua famiglia invita a fare una donazione alla «Navigate Counseling e Wellness», un'organizzazione cristiana dell'Arkansas che assiste anche le persone con disturbi mentali.
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