Giacomo Susca per "il Giornale"
C'è un nuovo messaggio per te. No, non è la solita notifica sul cellulare o l'avviso di una segreteria telefonica. Oggi può ancora capitare di trovare un messaggio... in bottiglia. Piccola, di vetro ossidato dal tempo e carica di mistero. Così è apparsa alla bambina di 9 anni che l'ha raccolta su una spiaggia delle Hawaii. Dentro c'era un testo intitolato «Indagine sulle correnti oceaniche». Sembra una pagina di un romanzo tra Stevenson e Salgari, o se preferite l'inizio perfetto per una serie tv di successo. Invece, racconta la Cnn, è realmente accaduto qualche giorno fa.
Nel 2021, ovvero nell'era della messaggistica istantanea e delle chat che si autodistruggono dopo pochi secondi, la comunicazione è giunta a destinazione dopo 37 anni. Era partita nel luglio del 1984 dalla costa occidentale del Giappone, l'avevano affidata alle onde un gruppo di studenti delle scuole superiori della Choshi High School. L'esperimento è riuscito, il mare ha recapitato il messaggio a un destinatario sconosciuto e imprevisto. Da un gruppo di adolescenti a una bambina, come fossero su TikTok.
La bottiglia, seguendo una rotta imperscrutabile - forse è proprio quello che cercavano di indagare i ragazzi ideatori del progetto - ha percorso più di 7mila chilometri in linea d'aria nell'Oceano Pacifico, cominciando la traversata dalla corrente di Kuroshio vicino all'isola di Miyajima. In mezzo 37 anni e un mondo che è cambiato in modo allora inimmaginabile. Quando la bottiglietta è stata gettata in mare, il primo telefono cellulare della storia era da poco stato messo in commercio al costo di 9mila dollari attuali, mentre Internet era un'ipotesi futuribile: la parola stessa era stata appena coniata e i computer connessi alla Rete erano solo un migliaio.
Una data evocativa di per sé, quel 1984, e le radio passavano Message in a bottle dei Police. Per puro caso o prodigio della corrispondenza, il cerchio si è chiuso. Finalmente qualcuno ha potuto togliere il tappo di sughero e leggere quanto scritto da quei ragazzi, ora ormai cinquantenni. In fondo alla lettera si chiedeva, a chiunque l'avesse mai trovata, semplicemente una cosa: di restituirla al mittente.
Oggi gli autori spiegano di aver «spedito» nell'oceano qualcosa come 750 messaggi in bottiglia tra l'84 e l'85. Finora 51 sarebbero stati recuperati. Ma era dal 2002 che non ne spuntava uno. Tra un WhatsApp e l'altro, qualche inguaribile romantico sta continuando la caccia al tesoro.