Co. Sa. per “la Repubblica”
È stato giudicato da tre Tribunali della Repubblica come un complice del clan dei casalesi. Michele Santonastaso è l' avvocato che, per i giudici, nel corso del maxiprocesso d' appello Spartacus, ha firmato e letto quelle minacce «aggravate dalla finalità mafiosa» contro lo scrittore Roberto Saviano e contro i magistrati Federico Cafiero de Raho, Raffaele Cantone e la giornalista Rosaria Capacchione.
Avrebbe insomma piegato la sua funzione alle strategie criminali che favorirono il boss Francesco Bidognetti, capo storico del gotha. Eppure, formalmente, già oggi può tornare a indossare la sua toga: perché la sospensione cautelare dalla professione è ormai decaduta, al tavolo del consiglio disciplinare distrettuale dell' Ordine degli avvocati. Motivo? Scadenza dei termini, sono trascorsi tre anni dai verdetti di primo grado. E anche l' iter per la «radiazione» definitiva dall' albo non si può concludere in assenza di una sentenza passata in giudicato.
«Santonastaso ha impugnato la sentenza di primo grado e fin quando non ci sarà l' appello, tecnicamente, non può essere radiato. Oppure può essere radiato, ma se poi viene assolto successivamente cade automaticamente anche la radiazione », spiega Franco Tortorano, presidente del consiglio disciplinare.
C' è, però, anche un' altra bizzarra verità che trapela. «A noi Santonastaso risulta irreperibile», rispondono a Repubblica, un po' imbarazzati, dal consiglio. «E se lui non risponde e non replica, non si può completare l' iter per cancellarlo dall' albo». Ma com' è possibile che non risponda visto che Santonastaso, tornato da tempo in libertà, è sottoposto alla misura dell' obbligo di dimora a Milano?
Corto circuito clamoroso. In sintesi: la giustizia che mette nero su bianco un verdetto di condanna per condotte ritenute «criminali» nulla può contro le tutele e le garanzie dell' organo dell' avvocatura.
Chi avrebbe infangato la legge e protetto la camorra, può tornare a esercitare in aula, per conto della legge? A Palazzo di Giustizia, a Napoli, sgomento di alcuni autorevoli principi del foro. «Mi sembra davvero vergognoso, ma la prego non mi faccia parlare», prima di tornare in udienza. «Si tratta di materia che non è sottoposta all' intervento e all' ingerenza del Ministro della giustizia », sottolinea anche il Guardasigilli Andrea Orlando, nel rispondere all' interrogazione della senatrice Lucrezia Ricchiuti (oggi di Articolo 1), così come viene riportato dal Sole 24 ore.
Era stata la senatrice, membro della commissione parlamentare antimafia, a sollecitare aggiornamenti sul caso Santonastaso. L' avvocato era stato arrestato il 28 settembre 2010 e scarcerato il 10 settembre 2014 per scadenza dei termini di custodia cautelare. Condannato a Napoli per le minacce a Saviano e Capacchione, e poi anche a Roma per lo stesso reato contro i due magistrati. Infine, il verdetto più grave: 11 anni per associazione camorristica col boss Bidognetti. Un "curriculum" che non basta a fermarlo come avvocato.
FEDERICO CAFIERO DE RAHO MICHELE SANTONASTASO