IL CONTO DEL SALVATAGGIO DI CREDIT SUISSE È PIÙ SALATO DEL PREVISTO – UBS DOVRÀ SBORSARE ALMENO 17 MILIARDI DI DOLLARI TRA SVALUTAZIONI E COSTI LEGALI. MA, SECONDO GLI ANALISTI, LA CIFRA POTREBBE ARRIVARE A 28 MILIARDI. IN COMPENSO LA BANCA GUIDATA DA SERGIO ERMOTTI POTRA’ METTERE A BILANCIO UNA PLUSVALENZA DI 34 MILIARDI, GRAZIE AL PREZZO, DI MOLTO INFERIORE AL VALORE DI MERCATO, PAGATO PER ACQUISTARE LA RIVALE – COME PREVISTO, CHI LA PRENDE NEL CULO SONO GLI OBBLIGAZIONISTI, CHE NON AVRANNO ALCUN RIMBORSO PER I BOND AZZERATI...

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Estratto dell'articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

CREDIT SUISSE UBS CREDIT SUISSE UBS

Il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs costerà alla banca guidata da Sergio Ermotti almeno 17 miliardi di dollari tra svalutazioni e costi legali.

 

[…] E sebbene nel secondo trimestre dell'anno Ubs incasserà una plusvalenza di 34,8 miliardi di dollari, l'accordo tra i due colossi di Paradeplatz non sarà indolore.

 

Un elemento che sarà oggetto di polemiche politiche aspre. Proprio mentre la camera alta del Parlamento elvetico ha raccomandato di aprire un'inchiesta sulla crisi del Credit Suisse a metà marzo. Che si aggiungono a quelle sull'azzeramento dei bond AT1, su cui non sono scattate le assicurazioni sul fallimento.

sergio ermotti ubs sergio ermotti ubs

 

[…] Il problema sono le implicazioni contabili dell'acquisizione. La maxi-plusvalenza di 34,8 miliardi è legata all'avviamento negativo (o badwill), cioè alla differenza tra il patrimonio netto del Credit Suisse e il prezzo, di molto inferiore rispetto al valore di mercato, pagato da Ubs per acquistarla. Il valore finale del badwill, tuttavia, potrebbe salire ancora.

 

assemblea degli azionisti di credit suisse assemblea degli azionisti di credit suisse

Gli analisti della banca d'affari statunitense Jefferies stimano che i costi totali per Ubs, che dovrà ristrutturare la rivale storica, possano salire fino a quota 28 miliardi di dollari. E che potrebbe finire sulle spalle della Banca nazionale svizzera di Thomas Jordan, la quale ha attivato due linee di credito da 100 miliardi di franchi ciascuna per proteggere l'intera iniziativa.

 

Sull'altro versante caldo, quello dei bond AT1 azzerati durante il processo d'acquisizione, il Credit Derivatives Determinations Committee (Cddc) ha deciso che non si tratta di un evento creditizio. Vale a dire che non ci sarà il pagamento delle assicurazioni sul fallimento, i Credit default swap (Cds). Con una decisione unanime, banche e fondi come Goldman Sachs, Citadel ed Elliot hanno motivato la decisione sulla convinzione che i bond subordinati assicurati con i Cds avessero una priorità di rimborso (seniority) superiore rispetto agli AT1. Altra decisione che farà discutere ancora sul futuro del gigante elvetico.

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