Estratto dell'articolo di Davide Zaramella per www.ilmessaggero.it
Fa irruzione in una casa a Sacile (Pordenone), mangia in cucina e poi si siede tranquillamente davanti alla tivù, lasciando i suoi pochi effetti sparsi per le stanze. A scoprire, con non poca sorpresa, l’intruso è stata la proprietaria dell’abitazione, Beatrice Carbonari, che a distanza di qualche mese dall'episodio che l'ha vista vittima, ha deciso di dare sfogo alle sue paure.
«Mi sono ritrovata chiusa fuori, inizialmente credevo fossero ritornati i miei figli che frequentano l’università o che fosse rientrato in anticipo mio marito. Quando ho notato i segni sulla porta, ho capito che si trattava di un’effrazione.
L’intruso aveva tentato di chiudermi fuori con il chiavistello interno, ma fortunatamente sono riuscita ad entrare. Non avevo realizzato subito cosa era accaduto, una volta visto lo zaino e le scatole di cibo fuori posto ho capito e ho visto che c’era qualcuno sul divano. Mi sono messa subito a gridare e ho cercato di spingerlo fuori, lui non ha mai reagito, anzi, ha subito cercato di scappare.
Ha rubato le ciabatte di mio marito ed è corso fuori, ha scavalcato il cancello e si è allontanato. Solo in quel momento sono riuscita a telefonare ai carabinieri». Una situazione surreale, tanto che la donna era in uno stato di shock tale da impedirle persino di comporre il numero delle forze dell’ordine. […]
Beatrice Carbonari ha immediatamente segnalato l’episodio e il soggetto è stato individuato e fermato. «Quando sono andata dai carabinieri e l’ho visto mi sono messa a piangere. Ho immaginato i motivi che potevano averlo spinto a entrare in casa mia, mi sono chiesta quanto potesse essere disperatamente bisognoso», ha continuato la donna, sottolineando come l’atteggiamento dell’immigrato non sia mai stato aggressivo, dimostrandosi comprensiva nei confronti di chi aveva fatto irruzione nella sua proprietà. Per questo motivo, dopo le rassicurazioni delle forze dell’ordine, ha deciso di non procedere. […]