Da corriere.it
(Marta Serafini, inviata a Zaporizhzhia) Il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar, soprannominato Kalina, ha lasciato l’acciaieria Azovstal e si è arreso. Lo ha annunciato il comandante militare Dmitry Steshin.
«Kalina ha lasciato Azovstal ieri sera alle 21», ha detto un suo compagno. Intanto rappresentativa della Croce Rossa hanno visitato il carcere di Olenivka (nella cosiddetta Repubblica del Donetsk) dove sono detenuti i militari ucraini dell'Azovstal.
Mosca «sta rimuovendo alcuni dei suoi leader militari»
Le voci si erano rincorse, senza conferme. Ma ora a parlare di un terremoto tra gli altissimi gradi militari dell'esercito russo è una fonte finora dimostratasi perfettamente informata su quanto si muova, sul terreno, in Ucraina — il ministero della Difesa britannico.
Nel suo consueto, imperdibile aggiornamento quotidiano, l'intelligence militare di Londra scrive che «nelle ultime settimane, la Russia ha rimosso comandanti di alto rango sui quali pesa un giudizio negativo per le prime fasi dell'invasione dell'Ucraina».
Igor Osipov, ammiraglio della flotta russa
In particolare, scrive il ministero della Difesa britannica, «Il generale Serhiy Kisel è stato sospeso per non essere stato in grado di prendere Kharkiv; il vice ammiraglio Igor Osipov, a capo della Flotta del Mar Nero, è stato con ogni probabilità sospeso dopo l'affondamento della Moskva; Valery Gerasimov, Capo di Stato Maggiore, è rimasto probabilmente al suo posto, ma non è chiaro se conservi la fiducia del presidente Putin».
Una cultura di «coperture e caccia al colpevole è probabilmente molto diffusa nel sistema militare e di sicurezza russo.
Molti rappresentanti di questi due mondi saranno sempre più distratti dalla necessità di evitare responsabilità personali», e questo abbasserà di nuovo l'efficacia dell'esercito di Mosca, poiché «ci saranno sempre più episodi di alti militari che rimanderanno le decisioni ai loro superiori».
In queste condizioni — conclude l'intelligence britannica — «sarà difficile, per la Russia, riprendere l'inizitiva militare».
Il tenente generale russo Sergei Kisel