(ANSA) - Chiede di effettuare il vaccino per il papilloma virus gratuitamente pensando di rientrare nelle categorie a rischio, ma quando la donna, una spezzina di 38 anni, al centro vaccinale spiega di essere omosessuale, le viene detto che vengono considerati soggetti a rischio solo gli "uomini che fanno sesso con uomini" e non le donne. La vicenda è accaduta alla Spezia ed è emersa da una denuncia dell'associazione GiustItalia, che ha annunciato di voler andare avanti "perché il regolamento a livello nazionale sia modificato".
La donna nei giorni scorsi durante il colloquio preliminare con il medico vaccinatore ha dichiarato di essere omosessuale, con regolare unione civile: il medico le ha risposto che il regolamento ministeriale recepito dall'Asl prevede tra i soggetti a rischio "uomini che hanno rapporti sessuali con uomini". La donna quindi non rientrava nella casistica, ma ha deciso di effettuare comunque il vaccino, che con i richiami le costerà oltre 226 euro. Per l'associazione la disposizione applicata dalla Regione Liguria nelle sue Asl è "illegittima in relazione ai criteri di eguaglianza sanciti nella nostra Costituzione e appare come una disposizione sessista ed omofoba ".
La Asl5 della Spezia "fa presente di aver recepito e applicato le linee ministeriali espresse nell'attualmente vigente Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017/19, come è doveroso da un punto di vista istituzionale. Secondo il documento, infatti, la signora non aveva diritto alla gratuità della prestazione, in quanto a pag. 74 si consiglia l'effettuazione del vaccino per l'HPV solo agli "uomini che fanno sesso con uomini" indicando questa come unica categoria a rischio per la quale non è prevista alcuna spesa da parte dell'utenza".
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